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Il caso

Strisce blu, attacco alle tasche dei lavoratori

La sospensione degli abbonamenti agevolati

Gli ausiliari del traffico

Gli ausiliari del traffico

E quindi per Confcommercio e per CasaImpresa il problema dei parcheggi a Taranto era costituito dagli abbonamenti agevolati per i lavoratori. Un provvedimento, quello di agevolare chi altrimenti per lavorare sarebbe costretto a pagare cifre consistenti ogni mese, adottato da questa stessa amministrazione comunale che ora se lo sta rimangiando probabilmente con l’unico scopo di ingraziarsi qualche categoria, viste le difficoltà politiche nelle quali annaspa da tempo. Fare e disfare, all’insegna della più deteriore improvvisazione. Ora che a Confcommercio si è accodata anche CasaImpresa, a Palazzo di Città saranno più contenti.

Si è scelta, quindi, la scorciatoia più semplice: penalizzare la categoria nella circostanza più debole: quella di chi, per lavorare, è costretto a muoversi con il mezzo privato perché l’attuale servizio dei mezzi pubblici è del tutto inadeguato alle esigenze lavorative, soprattutto per chi proviene dalle periferie.

Prima di approvare provvedimenti così vessatori sarebbe stato opportuno attivare efficaci servizi di interscambio a prezzi convenienti, ottenere dalla Marina Militare la Stazione Torpediniere e la Caserma Mezzacapo, individuare altre zone di sosta in prossimità delle aree più congestionate. Queste azioni, che sicuramente agevolerebbero la mobilità e di conseguenza lo shopping, vengono citate al momento solo come auspicio. Così come si evocano le Brt - le linee bus veloci – per le quali siamo ancora in fase di gara, o la sopraelevazione dei parcheggi di via Oberdan e piazza Icco. Di fatto, allo stato non c’è nulla di tutto ciò e quindi si è scelto di vessare i fruitori degli abbonamenti agevolati, cioè i lavoratori.

Infine, sia da Confcommercio che da CasaImpresa viene tributato un plauso all’annunciata verifica dei passi carrabili selvaggi. Bene, sarebbe stato opportuno chiedere una altrettanto adeguata verifica dei gazebo “selvaggi”, quelli che occupano la sede stradale e che hanno eroso centinaia di posti auto in tutta la città. Gazebo, come abbiamo più volte ribadito, anche pericolosi perché esposti al rischio di essere centrati in pieno dalle auto in corsa. Episodi che del resto si sono già verificati. Ma su questo aspetto le associazioni dei commercianti tacciono del tutto. In questo modo dando l’impressione di non avere in cima ai pensieri l’incolumità dei loro stessi clienti: al primo posto evidentemente c’è la voracità predatoria con la quale divorare pezzi di suolo pubblico. In questo caso, si chiudono entrambi gli occhi sui posti auto “derubati” da queste ingombranti e antiestetiche strutture. Chiedere anche questa verifica e riconoscere che il problema dei parcheggi è stato aggravato anche dalla presenza di questi gazebo sarebbe stato un gesto di onestà intellettuale che tuttavia non c’è stato. Peccato.

Sorprende pertanto che Confcommercio e CasaImpresa, solitamente molto serie e costruttive nell’affrontare i problemi della città, del commercio e della piccola imprenditoria, questa volta abbiano finito per appiattirsi su queste soluzioni di respiro cortissimo e dall’esito tutt’altro che scontato.

Infine, un aspetto di non poco conto: da questa vicenda ad uscirne male sono proprio queste due associazioni sulle quali è stata abilmente fatta ricadere la responsabilità delle decisioni adottate, avendole sollecitate. Forse, al loro interno, una riflessione politica su questo aspetto andrebbe fatta.

I grattacieli si costruiscono dalle fondamenta, non dall’attico. Qui si sta facendo il contrario.

(enzo ferrari)

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