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La nomina

Riccardo Pagano nuovo direttore del Mudit, la video-intervista

«Il Museo degli Illustri Tarantini sarà un centro tra memoria, identità e futuro»

Riccardo Pagano

Riccardo Pagano

La nomina è arrivata negli ultimi giorni: il sindaco Rinaldo Melucci ha firmato il decreto col quale il professor Riccardo Pagano, già direttore del Dipartimento universitario jonico, è investito della carica di direttore del Mudit, il Museo degli Illustri Tarantini. «Ringrazio il sindaco Melucci - dichiara il professor Pagano a TarantoBuonasera - per questa nomina e ringrazio l’assessore alla cultura, Fabiano Marti, col quale collaboreremo per la crescita del Museo. Ci sono i presupposti per fare un buon lavoro».

Il professor Pagano ha le idee chiare su cosa dovrà diventare il Mudit: «Attualmente abbiamo le schede di circa 130 tarantini illustri divisi per categorie di riferimento. Un lavoro, questo, fatto in precedenza in collaborazione tra l’Università e il Centro Studi Viola. Ora questo lavoro va ripreso con l’obiettivo di qualificare il significato stesso di “illustre”, con un criterio scientifico». La base sulla quale poggiare nuovi mattoni per la crescita del Mudit è chiara: «Abbiamo necessità di recuperare il rapporto tra memoria e identità e rafforzarlo sulla base della nostra storia. Noi non veniamo dal nulla e abbiamo un presente. E su questo va costruito il futuro. Insomma, abbiamo necessità di costruire un rapporto dialettico tra passato, presente e futuro».

In questo senso il Museo degli Il lustri Tarantini si pone una missione ambiziosa. Dice il professor Pagano: «Il Mudit deve avere una funzione precisa: far conoscere la città, la nostra storia. Il Museo deve essere protagonista attivo della memoria, perché è così che si delinea e rafforza l’identità di una città. Bisogna costruire ua coscienza propositiva e per questo è importante lavorare con le scuole». Ma accanto a questa funzione didattica, per così dire, se ne aggiunge un’altra, non meno importante: «Il Mudit sorge in una zona della città priva di grandi attrattori, ecco allo ra che può svolgere un importante ruolo propulsivo di riqualificazione di quella porzione di territorio cittadino. Il Mudit può diventare un centro di attrazione per un turismo culturale qualificato e, di conseguenza, può essere anche una leva economica importante per la città. Come direttore svolgerò un ruolo di collegamento con le altre istituzioni culturali, proprio per rafforzare il significato di questo museo fondato sulla nostra storia ma proiettato alla costruzione del futuro».

Enzo Ferrari
Direttore Responsabile

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