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Erdogan

SE PERDO LE ELEZIONI LASCERO’ IL POTERE

SE PERDO LE ELEZIONI LASCERO’ IL POTERE

Considereremo legittimo qualsiasi risultato esca dalle urne”, ma per il momento il solo prevederlo comporta l’arresto.  Kemal Ozkiraz, fondatore dell'istituto di sondaggi Avrasya, che ha previsto una sconfitta alle elezioni del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, è stato messo in custodia ad Ankara. L'ultimo sondaggio pubblicato mostrava l'attuale capo di Stato turco fermo al 44,2%, prevedendo una vittoria al primo turno del leader delle opposizioni Kemal Kilicdaroglu con il 51,3% dei consensi.

Nei primi anni al potere, Erdoğan aveva promesso riforme liberali  per conquistarsi la fiducia dell'Occidente e ridurre l'influenza dei militari. Raggiunto l'apice del suo potere le ha rinnegate e, col passare del tempo, i giornali indipendenti, ai quali è stato vietato di pubblicare annunci pubblicitari, hanno dovuto chiudere i battenti: circa la metà dei 1.800 giornali nazionali e locali. La Turchia è passata da "parzialmente libera" a "non libera" nella classifica annuale del centro studi Freedom House.

Nei giorni che hanno preceduto le elezioni che si svolgeranno oggi, in Turchia ci sono stati circa centocinquanta arresti tra avvocati, giornalisti, attori teatrali, un politico, dirigenti di ong. La retata si è concentrata soprattutto nelle aree del sud-est a maggioranza curda ma gli arresti sono stati eseguiti anche nelle province di Istanbul, Ankara, Smirne e Bursa. Negli ultimi anni, il suo governo ha introdotto una serie di regolamenti volti a limitare i media digitali, con il pretesto di combattere la disinformazione; questo ha portato alla chiusura di Ekşi Sözlük, il social network turco più popolare. Emma Sinclair-Webb, direttrice di Human Rights Watch per l’Europa e l’Asia centrale ha denunciato che “È un chiaro abuso di potere e una tattica intimidatoria prima del voto”.

Tuttavia, se si chiede allo stesso Erdoğan, sembra che sia vero il contrario: in occasione di un recente evento, il presidente turco ha affermato che "nel 2023 la stampa sarà molto più libera e molto più rispettata dal pubblico in Turchia. Tutti possono scrivere, dire ed esprimere ciò che vogliono". Ma chi lo fa contro di lui può essere rinchiuso.

Il voto è tra il Presidente Recep Tayyip Erdogan del Partito Giustizia e Sviluppo (AKP), da vent’anni al potere, e la coalizione dei partiti di opposizione Alleanza per la Nazione guidata da Kemal Kiliçdaroglu che riunisce tra gli altri i secolaristi del Chp e i nazionalisti di Meral Aksener. Proprio i voti del Partito filocurdo Hdp potrebbero essere l’ago della bilancia: è il terzo partito in Parlamento, potrebbe valere circa il 10%.

Lo sfidante di Erdoğan afferma che se vincerà porterà in Turchia libertà e diritti, costi quel che costi. "I giovani vogliono la democrazia . Non vogliono che la polizia si presenti alle loro porte la mattina presto solo perché hanno twittato".

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