L’acqua come centro di gravità permanente dell’essere umano e vera sintesi della vita è tema sempre attuale in relazione alla sua cronica mancanza negli invasi e per lo spreco derivante dal trasporto. Patologie, queste, che hanno indotto il Governo a scegliere un processo osmotico inverso come opzione soprattutto per le Regioni del Centro e del Sud Italia. Nel mondo esistono oltre 19.700 impianti di dissalazione dislocati in 180 Paesi capaci di fornire quasi 100 milioni di metri cubi al giorno di acqua. In Europa, sono soprattutto i Paesi mediterranei quelli interessati alla desalinizzazione. Il primato è della Spagna con una produzione di circa 5 milioni di metri cubi al giorno, mentre in Italia l’acqua dissalata è solo lo 0,1% del totale, concentrata nelle isole minori della Sicilia, in Toscana e Lazio. Il calo dei costi e l’aumento degli oneri di approvvigionamento idrico ne favoriranno la diffusione nei prossimi anni. Se, nel 2019, erano scesi per la prima volta sotto i 3 dollari (tra investimento, gestione ed energia elettrica), il 2020 ha visto un nuovo record storico, con il prezzo che si è attestato a 1,5 dollari al metro cubo. Dal punto di vista energetico, poi, la desalinizzazione può offrire forti sinergie con le rinnovabili: le zone aride, dove i dissalatori sono più usati, sono anche quelle con il maggior irraggiamento solare e quindi più adatte al fotovoltaico. L’unione tra impianti di dissalazione, generazione solare, eolica, CSP e termoelettrica permette di limitare le emissioni, ridurre i costi energetici e la loro volatilità legata ai combustibili. Passando dai numeri alle risorse economiche finanziarie Il Pnrr individua quattro voci di investimenti con lo scopo di “garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e la gestione sostenibile delle risorse idriche lungo l’intero ciclo” per risorse totali di 4,38 miliardi di euro, circa 51% nel Mezzogiorno (Missione 2 Componente 4), delle quali poco meno della metà sono dedicate a “infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico”. Quello che sorgerà alle porte di Taranto sarà il dissalatore ad uso potabile più grande d’Italia In Italia, ancora più potente, con una capacità di quasi 4 volte maggiore della struttura costruita a Sarroch, in Sardegna, da Acciona Agua per la raffineria Sarlux. La società Acquedotto Pugliese ha approvato la gara per realizzarlo. Si tratta di un investimento da 100 milioni di euro, che beneficerà dei fondi del Pnrr e che si prevede di completare nel 2026. L’impianto avrà una potenzialità di 55.400 metri cubi al giorno di acqua, tratterà 1.000 litri al secondo, e produrrà quotidianamente l’equivalente del fabbisogno idrico di 385.000 persone, un quarto della popolazione dell’area del Salento. Considerato che la Puglia importa dalle regioni limitrofe il 90% dell’acqua necessaria all’uso potabile, grazie alla dissalazione lo schema idrico regionale acquisirà una nuova fonte autonoma ed alternativa per l’approvvigionamento ed avrà una maggiore capacità di reagire alle crisi idriche. Il nuovo dissalatore di Taranto si integra con gli obiettivi del piano industriale di Aqp che prevede entro il 2026 investimenti per 2 miliardi finalizzati alla tutela della risorsa idrica, con l’obiettivo di recuperare 44 milioni di metri cubi di acqua, il miglioramento dell’economia circolare, con la gestione in house di 130 mila tonnellate di fanghi, e l’accelerazione sulla transizione energetica arrivando a produrre nel 2026 oltre 90 GWH di energia da fonti rinnovabili autoprodotta. Utilizzando acqua salmastra del fiume Tara, in luogo di quella marina che è più salata, sarà anche ridotto il consumo di energia elettrica. L’opera, sarà la prima di grandi dimensioni in Puglia e sorgerà nelle vicinanze della presa d’acqua del Tara gestita a scopi irrigui e industriali dall’Eipli, l’Ente per lo sviluppo dell’Irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia. Col dissalatore, quindi, si potrà far fronte all’incremento delle richieste estive e ridurre il prelievo dell’acqua dai pozzi, contribuendo così al miglioramento dello stato delle falde sotterranee. avv. Gianluca PELLITTA Coordinatore provinciale MF Taranto
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