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Alfonso Guida a Taranto per presentare “Khnopff”

Il poeta Alfonso Guida (FOTO ENZO FERRARI)

Il poeta Alfonso Guida (FOTO ENZO FERRARI)

Il poeta che ha scelto di vivere ai margini sarà a Taranto. Una delle rarissime volte in cui Alfonso Guida decide di lasciare per un giorno il suo eremo di San Mauro Forte, il piccolo paese della Lucania dove vive arroccato nel suo mondo fatto di letture profonde e viste su panorami dai colori ancora arcaici, tra i calanchi della Lucania. Giovedì 27 aprile, infatti, Alfonso Guida sarà alla Biblioteca Acclavio (piazzale Bestat, ore 17.30, ingresso libero e gratuito) per presentare la sua plaquette appena uscita per la collana “Due Mari”, edita da Casa del Libro-Mandese e curata da Barbara Gortan. L’evento coincide proprio con l’inaugurazione di questa nuova collana. Quella di Guida è una preziosa raccolta dal titolo “Khnopff”, dal nome del pittore simbolista belga vissuto a cavallo tra ‘800 e ‘900. L’evento è organizzato, oltre che dalla casa editrice, per iniziativa dell’associazione culturale Gruppo Taranto e della cooperativa Museion. Interverranno: l’assessore comunale alla cultura Fabiano Marti, l’editore Antonio Mandese, il presidente del Gruppo Taranto, Aldo Perrone, la curatrice della collana, Barbara Gortan. Altro ospite d’eccezione è il critico letterario Silvio Raffo, che commenterà il lavoro di Alfonso Guida. L’attrice Roberta Fiordiponti leggerà alcune liriche tratte da “Khnopff”. A moderare l’incontro sarà il direttore di Taranto Buonasera, Enzo Ferrari. Il libro In questo suo nuovo lavoro, Alfonso Guida, come detto, richiama il pittore simbolista belga. Ma qui, tra questi versi, Knoppfh è un’aria, un’atmosfera biografica, esistenziale, geografica. Di Knoppfh l’autore preleva un’immagine, quella angelicata del silenzio, eleggendola a immagine della propria vita. Un quadro incontrato a vent’anni e mai più scomparso, fedele, un compagno fido, avremmo detto. Fino all’omaggio con questi venti componimenti scritto in un’aria di silenzio non affollato ma musicato da una realtà sempre più minacciata di estinzione: il Sud dei paesi d’entroterra. Qui non c’è commiserazione né lamento. C’è il contrario. L’abbandono diventa sinonimo di nudità e nudità di deserto e deserto di silenzio e silenzio di tutto. Solo nel silenzio vive la pienezza del mondo e dell’universo oltre che nell’altro. Questo è incredibile e sa di paradosso. Ma bisognerebbe chiedere a qualche padre del deserto, a qualche cenobita o asceta. Antonio, Macario, Isaia di Scete, ma anche a qualche grande penitente come Amma Maria Egiziaca. Un viaggio anche letterario, di memorie di letture passate incise come ferite e ancora vive. Questo è il Khnopff di Guida, un discorso disincantato, che ama stare nei suoi confini e che proprio da un’idea altissima e necessaria di confine trae la sua forza, la sua libertà. La poesia. «Io sono nato con la poesia, è venuto da sé dare spazio, respiro e vita a questa vocazione. Per me la poesia è fondamentalmente una vocazione, una necessità, qualcosa di cui non posso fare a meno»: sono le parole di Alfonso Guida rilasciate a TarantoBuonasera in una intervista del settembre scorso. Nella poesia anche il suo rapporto con la natura: «Ci vivo immerso nella natura, la mia casa è immersa nei campi, il mio paese è stato immobilizzato dal punto di vista temporale e quindi sono in pieno contatto con la natura e con i suoi elementi, soprattutto con gli animali e con le piante. Alla fine ho trovato in queste figure apparentemente mute il mio vero interlocutore. Io parlo poco con gli uomini». L’autore. Alfonso Guida (1973) vive a San Mauro Forte (Matera). Ha pubblicato: Il dono dell’occhio (Poiesis, 2011), Irpinia (Poiesis, 2012), Ad ogni passo del sempre (Aragno, 2013), L’acqua al cervello è una foglia (Lietocolle, 2014), Poesie per Tiziana (Il ponte del Sale, 2015), Luogo del sigillo (Fallone, 2016), Conversari (Round Midnight Edizioni, 2021), I Penati(Gattogrigio, 2021) II tassidermista (Terra d’ Ulivi, 2022). Ha vinto il premio Dario Bellezza per l’opera prima con la raccolta “Il sogno, la follia, l’altra morte” (1998); il premio Montale con la plaquette “Le spoglie divise” (Quindici stanze per Rocco Scotellaro, 2002). Collabora alle riviste di cultura poetica e letteraria “Avamposto” e “Metaphorica”.
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