«Salire su un palco è sempre una esperienza molto emozionante perché il pubblico è tutto per me e se non ci fosse sarebbe un disastro; in un teatro le persone sono molto più attente e ti trasmettono anche delle emozioni molto forti». Lo ha confessato Ron alla vigilia del “Sono un figlio Live tour” che prende il nome dall’album di inediti e che, dopo la calorosa accoglienza riservata dalla critica e dal pubblico, l’artista presenterà dal vivo. Il tour ha preso il via l’8 marzo da Senigallia per toccare le principali città italiane durante la prossima primavera, per essere il 2 aprile Taranto (Teatro Fusco). I biglietti sono disponibili sui principali circuiti di prevendita al seguente link https://sonounfiglio. lnk.to/tour. «L’attesa di tornare sul palco la sto vivendo con molta emozione perché il teatro è il mio luogo ideale per poter cantare proprio perché c’è un’atmosfera bellissima – ha precisato – I nostri teatri sono davvero speciali e sono felice di ricominciare: sto provando la scaletta con le canzoni e non è una cosa facilissima perché sto facendo delle scelte, altrimenti in concerto durerebbe anche otto ore; ci sono le mie canzoni di sempre insieme a quelle nuove dell’ultimo disco. C’è anche qualche canzone che non facevo più e ora le sto mettendo in fila al meglio possibile». Ron ha scelto la dimensione teatrale per dare risalto alle nuove canzoni e alla qualità di un repertorio di musica italiana d’autore come ce ne sono pochi. L’affezionatissimo pubblico che lo segue da sempre avrà l’occasione di ascoltare il nuovo album “Sono un figlio”, composto da brani che lo rappresentano pienamente in questo periodo della sua vita, con suoni ed arrangiamenti essenziali per mettere in luce i testi e, che durante questo tour, prenderanno vita nella dimensione ‘live’ che Ron predilige da sempre, viste le sue qualità di musicista e compositore. “Più di quanto ti ho amato” è firmata anche dal brindisino Bungaro e questa versione dell’album è diversa da quella del singolo uscito in primavera. «Mi piaceva così tanto ed ho provato a fare due arrangiamenti e renderli nuovi – ha osservato Ron – Appena Toni Bungaro me l’ha fatta sentire mi sono emozionato molto perché mi ci sentivo dentro: viviamo un tempo in cui si fa fatica ad amare qualcuno in modo intenso». «Ho voluto subito cantarla: è una grande canzone, anche se non è mia, perché se una canzone è bella non vedo perché non si debba cantarla, come successe con “Una città per cantare” non mia, perché ci sono delle cose che ti assomigliano ed è giusto che siano in bocca a te». Ron ha svolto un ruolo di primo piano in alcuni dei più grandi eventi della musica in Italia (solo per citarne due, il tour di “Banana Republic” con Dalla e De Gregori nel 1979, e il “Fab Four Tour” con De Gregori, Pino Daniele e Fiorella Mannoia, nel 2002). «Cantare dal vivo è la cosa che amo di più in assoluto: mi sento sempre libero di dire e suonare quello che mi piace di più – ha riflettuto – Quest’anno poi c’è la novità che oltre ai brani della mia storia potrò finalmente cantare quelli del mio nuovo album e non vedo l’ora».
Le canzoni che Ron presenterà dal vivo
E così, insieme ad “Abitante di un corpo celeste”, “Più di quanto ti ho amato”, “Sono un figlio” e il recente “I gatti”, i singoli sentiti in radio in questi ultimi mesi, Ron presenterà dal vivo le altre canzoni del disco, tra cui “Diventerò me stesso” e “Questo vento”, brani che confermano la personalità sensibile e raffinata di un indiscusso protagonista della musica d’autore del nostro Paese. Naturalmente nella scaletta non mancheranno i classici che Ron ha regalato in questo mezzo secolo di canzoni e alcune delle hit che scrisse per illustri colleghi (da “Joe Temerario” a “Vorrei incontrarti fra cent’anni”, da “Anima” a “Il gigante e la bambina”, da “Chissà se lo sai” fino alla celeberrima “Una città per cantare”, passando per “Non abbiam bisogno di parole” e “Piazza Grande”). Ma troveranno spazio anche canzoni che l’artista ha raramente proposto dal vivo, tra queste “Palla di cannone” (cover di “Cannonball” di Damien Rice) e “Mi sto preparando” (cover di “I’m getting ready” di Michael Kiwanuka) dall’album “Way out” del 2013. È in radio il nuovo singolo “Diventerò me stesso”, scritto da Ron insieme a Maurizio Fabrizio, su testo di Guido Morra, forse la canzone più autobiografica del nuovo disco, nella quale l’artista si identifica molto: racconta la storia di un uomo solo che cammina per le strade, senza sentire la mancanza di nessuno né di nulla, e si sente felice.
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