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Registrando i Beatles, il libro di Geoff Emerick

Geoff Emerick con Ringo Starr

Geoff Emerick con Ringo Starr

«Speriamo di non mandare tutto a puttane». Lo aveva detto Geoff Emerick nell’accettare di diventare il fonico dei Beatles alla vigilia della registrazione dell’album “Revolver”, programmata alle 20:00 di mercoledì 6 aprile 1966 negli studi londinesi della EMI. «Dopo che George Martin (produttore dei Beatles, ndr) mi chiese se era tutto ok, gli risposi che era tutto a posto – aveva chiosato Emerick – Pochi istanti dopo, la porta dello studio si aprì ed entrarono i quattro Beatles ridendo e scherzando come al solito: avevano i capelli leggermente più lunghi e indossavano abiti casual invece dei loro soliti vestiti da sartoria cole cravatte sottili ma, a parte questo, non sembravano affatto cambiati dal fenomenale successo che li aveva travolti dall’ultima volta che li avevo incontrati». Geoff Emerick è stato il fonico dei Beatles per album come “Revolver”, “Abbey road” e “Sgt. Pepper’s lonely hearts club band”, il tecnico di genio che, scelto da George Martin, contribuì in maniera determinante a definire il suono della band. «Un pomeriggio Paul McCartney entrò in studio, marciò dritto fino al pianoforte e proclamò con sicurezza di ascoltare il nuovo singolo – aveva apostrofato il fonico – John Lennon lo guardò di traverso in segno di disapprovazione ma nondimeno raggiunse Ringo Starr e George Harrison per il concerto privato; Paul sparò fuori una melodia coinvolgente, immediatamente canticchiabile, piena di agganci memorabili: ogni volta che arrivava al ritornello, Paul smetteva di suonare e faceva dei gesti a John e George spiegando l’armonia alta che faceva progettato di assegnare a ognuno. La canzone era “Paperback writer” che raggiunse la cima delle classifiche solo poche settimane più tardi». “Registrando i Beatles”, Here, there, and everywhere, è il libro di Geoff Emerick, con Howard Massey, e Luigi Abramo sui ‘Fab Four’: è la guida del fonico dei Beatles nello studio di registrazione dove nacquero le loro canzoni: un’autobiografia appassionata e anche il racconto dettagliato dell’evoluzione artistica e umana della band. Entrato alla EMI ad appena 15 anni, Emerick registrò i Beatles dal 1965 fino alla disgregazione del gruppo, per continuare poi a collaborare con Paul McCartney e con decine di altri artisti, da Elvis Costello a Art Garfunkel e a Jeff Beck. Questa è la storia della sua vita e, insieme, il racconto, giorno per giorno, di come nacquero le canzoni dei Beatles, fatto da chi fu al contempo testimone e protagonista; si rivive così, da un nuovo punto di vista, le invenzioni tecniche dietro la voce di Lennon o la batteria di Ringo Star, ma anche gli slanci e le tensioni che caratterizzarono il secondo periodo della band. Un tassello fondamentale per la conoscenza dei Beatles, un libro imperdibile per chi li ama. «Dopo aver avuto a che fare per anni degli studi Abbey Road, i quattro desideravano disperatamente un proprio studio di registrazione – aveva rivelato Emerick – Non erano più disposti ad affrontare la trafila per il noleggio degli studi: se uno di loro scriveva una canzone nel bel mezzo della notte, voleva andare subito a registrarla». Geoffrey Emerick, nato a Londra nel 1945 e morto a Los Angeles nel 2018, è stato un tecnico del suono, noto principalmente per la sua collaborazione con i Beatles negli anni sessanta: il suo lavoro in studio fu di fondamentale contributo per alcuni album dei Beatles; vincitore di quattro Grammy, a curato il suono per artisti come Judy Garland, Elvis Costello, Art Garfunkel, America, Gino Vannelli, Ultravox, Jeff Beck e molti altri, oltre alla continuativa collaborazione con Paul McCartney. “Registrando i Beatles” è la prima edizione italiana, curata da Coniglio editore.  
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