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Il santuario mariano a Pulsano e la figura di Egidio Delli Ponti

La grotta simile a quella di Lourdes costruita in fondo alla navata di sinistra della Chiesa Matrice di Pulsano

La grotta simile a quella di Lourdes costruita in fondo alla navata di sinistra della Chiesa Matrice di Pulsano

L’11 febbraio ricorre in campo religioso la festa della Madonna di Lourdes, una ricorrenza molto sentita dai fedeli, se è vero che un po’ tutte le chiese, sia a Taranto che in provincia, hanno nel tempo realizzato delle grotte o nicchie con la statua della Vergine Maria. Fra tutte si distingue il Santuario mariano di Pulsano, la cui storia è legata alla figura di un medico, Egidio Delli Ponti, che esercitò la professione in Emilia, facendosi apprezzare per le sue doti professionali ed umane. Quella dei Delli Ponti era una famiglia di piccoli proprietari terrieri, una delle pochissime benestanti della cittadina. Famiglia credente e praticante, animata da un profondo senso religioso, ispirata da sani principi morali. Egidio Delli Ponti (1880/1949) era il primogenito della famiglia, diventato poi medico, aveva quattro sorelle. Egli visse quasi sempre in EmiliaRomagna ed in Lombardia. Fu uomo di grande cultura e di elevate virtù morali laureandosi in medicina e chirurgia nel 1907 all’Università di Bologna. La sua particolare vocazione e passione per lo studio lo portarono a frequentare anche corsi universitari non obbligatori con eccellenti risultati. È da questo momento che comincerà la sua carriera come medico. Ma il dott. Delli Ponti, nonostante la brillante carriera medica, la buona posizione sociale, forse sarebbe rimasto sconosciuto a molti se non ci fosse stato un avvenimento straordinario nella sua vita. Nel maggio del 1929, egli accusò un grave male alla gola. Il 3 giugno il dottore entrava nella clinica del prof. Bartolo Nigrisoli in Bologna (un luminare della scienza medica, che tra l’altro rifiutò il giuramento al fascismo) e gli venne diagnosticato un tumore maligno nella regione carotidea, male confermato poi dagli esami di laboratorio fatti a Bologna ed a Firenze. Delli Ponti riceve conferma del suo male anche da un’altra celebrità medica, il Prof. Augusto Murri, ma lui stesso, medico, si convinse del suo stato e si preparò a disporre per testamento i suoi beni. Arrivato a Pulsano, ordinò i lavori per una cappella gentilizia del cimitero, poiché era sempre stato suo desiderio essere sepolto nella sua cittadina natia. A Pulsano, ebbe incontri con familiari ed amici e mentre la disperazione ne sfibrava ogni giorno di più il fisico ed il morale, chiamò il parroco del paese, per dirgli tutta l’angosciosa verità. Don Cosimo, sacerdote di santa vita e uomo di notevole cultura, quasi ispirato comandò: “Professore, in questi giorni un treno bianco parte per Lourdes, affidatevi alla Madonna con fede, con confidenza... voi potete guarire !” Nello stesso mese il dottor Delli Ponti, insieme alla sorella Clotilde molto vicina a lui nella preghiera, parte per Lourdes. Durante il viaggio egli promette che se avesse ottenuta la guarigione, avrebbe costruito a Pulsano una Grotta del tutto simile a quella dei Pirenei. A Lourdes, Delli Ponti va a bagnarsi alla fonte, invoca con fiducia filiale «Maria, Salus Infirmorum». La guarigione giunse rapida, salutare, gioiosa. Alla gola dell’ammalato inizia il processo di calcificazione, prima, poi rapidamente la ricomposizione dei tessuti; un colore di rosea floridezza gli irraggia il viso. Il dottor Delli Ponti riacquista la perfetta salute e, quasi impazzito dalla gioia, ritorna in clinica a Bologna. Il prof. Nigrisoli, sbalordito verifica l’avvenuta guarigione inspiegabile. Laddove la scienza si era rivelata impotente, era intervenuto il Signore, medico delle anime e dei corpi, per intercessione di Maria. Completamente ristabilito, nello stesso anno rappresenta l’Italia come membro di commissione al Congresso di medicina interna a Londra. Di ritorno a Pulsano, per tener fede al voto fatto, presenta all’arciprete don Cosimo Gaetani il progetto per la costruzione presso la Chiesa matrice, di una Grotta simile a quella di Lourdes. Il sacerdote in primo momento cercò di dissuadere il Delli Ponti dal suo proposito. I motivi erano ovvi: si sarebbe sacrificata la cappella del Santo Patrono Trifone (un giovane diciottenne trucidato durante la persecuzione di Decio per il suo attaccamento alla fede cristiana) e sarebbero state alterate le linee architettoniche della chiesa. Ma la Madonna aveva evidentemente deciso diversamente tanto che, superata ogni difficoltà, alcuni mesi dopo incominciarono i lavori per la costruzione della Grotta, in fondo alla navata di sinistra della Chiesa Matrice. L’11 febbraio del 1933, Mons. Orazio Mazzella, arcivescovo di Taranto, tra l’entusiasmo di una folla trabocchevole, benediceva e inaugurava la Grotta votiva di Pulsano voluta e realizzata dal dottor Delli Ponti, quale segno di riconoscenza alla Bianca Regina dei Pirenei. Nel 1936 l’arciprete don Gaetani, per accrescere la devozione dei fedeli all’Immacolata di Lourdes, si rivolse al papa Pio XI per chiedere alcune facoltà e indulgenze per la Grotta costruita nella Chiesa parrocchiale. In particolare chiedeva la facoltà di potersi celebrare al relativo altare la messa all’Immacolata l’11 di ogni mese; le indulgenze, applicabili alle Anime Sante del Purgatorio specificandone le modalità. La Sede Apostolica, con rescritto della Sacra Penitenzeria Apostolica del maggio 1936, inviato al Vicario Generale della Diocesi di Taranto, concedeva tutte le indulgenze sopra elencate per un settennio, ma non la messa votiva dell’Immacolata. Nel 1938, a 5 anni dall’inaugurazione della Grotta, Don Gaetani, considerata la grande devozione dei fedeli alla Madonna di Lourdes, fece richiesta all’arcivescovo Mons. Bernardi perché dichiarasse “Altare privilegiato” quello eretto nella Cappella. La risposta dell’Arcivescovo fu sollecita, tanto che il 19-2-1938 emanò un decreto con il quale approvava la richiesta dell’arciprete che sarebbe stata valida per un quinquennio, e a condizione che le messe lì celebrate non esigessero elemosina maggiore di quella stabilita in diocesi per le celebrazioni fissate ad un luogo o ad una data ora. Nel 1948, su richiesta dell’arciprete Mons. Cosimo Gaetani, l’allora arcivescovo di Taranto mons. Ferdinando Bernardi proclamò la chiesa madre di Pulsano Santuario Mariano Diocesano. Alcuni anni dopo la proclamazione della Chiesa a Santuario Mariano, incomincia a manifestarsi verso la Madonna un culto e delle devozioni che ben presto saranno talmente radicate da divenire realtà devozionali proprie del santuario, ancora oggi praticate dai cittadini pulsanesi. La prima di queste devozioni è la pratica delle “Quindici visite” alla Signora, sorta nel 1933 che si svolgono ogni anno dal 27 gennaio al 10 febbraio. Insomma, il culto mariano resta vivo ancora oggi nella comunità pulsanese e richiama molti pellegrini da tutta la provincia ed oltre, a suggello del rapporto di fede e di devozione iniziato dal compianto dott. Delli Ponti.  
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