Cerca

Cerca

La poesia è una voce esile in esilio: Gerardo Trisolino e la sua vita in rime in 300 pagine

Gerardo Trisolino

Gerardo Trisolino

Tutta una vita. Una vita in poesia. Gerardo Trisolino, al colpo di gong dei settant’anni, ha scelto il fior fiore della sua ricca produzione poetica e lo ha pubblicato con Macabor. L’autore, citando Dante in esergo, ha, insomma, legato con amore in un volume ciò che per giornali e libri si squaderna. L’antologia di ben trecento pagine s’intitola “La poesia è una voce esile in esilio” e comprende non solo le più belle liriche del poeta di Francavilla Fontana, ma anche le critiche, i saggi, gli articoli più preziosi scritti su di lui, letterato e politico ad angolo giro, uomo, insomma, “contemplattivo”, cioè contemplativo come poeta e attivo sul fronte della politica e dell’impegno intellettuale: un impegno svolto sempre con passione e onestà e sempre con coerenza, dagli anni della giovinezza alla piena maturità di uomo, testimone del suo tempo. Leggendo le liriche antologizzate, emerge il ritratto di una persona autentica che ha trovato un equilibrio tutto umanistico fra la poesia civile, “engagée”, e la poesia degli affetti più santi che si vivono nella famiglia; fra il pubblico e il privato, fra lo sdegno morale e la contemplazione, fra la malinconia e l’ironia, un’ironia garbata, direi montaliana, che vela la delusione storica e l’amarezza per la corruzione dei nostri tempi; fra il taglio etico e i sentimenti che solo in poesia possono trovare una forma precisa e compiuta. Ed ecco affiorare dai versi persone meravigliose che ispirano grappoli di liriche: la madre, sintesi e vertice della poetica di Trisolino, il padre, il figlio, la moglie, il cui amore fedele si manifesta nella semplicità dei gesti di una serena quotidianità:“Le tue mani stendono con cura/lenzuola federe asciugamani/ magliette e biancheria intima; è il tuo modo di amare./ Si ama anche così- mi dici-… / Amore fa rima con pudore/ nella tua lingua / dei gesti quotidiani.” Il Sud? Il Salento? Sono parte integrante del mondo affettivo e ideale del poeta, ma non è certo un Sud da cartolina patinata quello di cui egli parla, piuttosto è un territorio ricco di storia e contraddizioni segnato da povertà e sfruttamento che Trisolino, già vicesindaco di Francavilla Fontana e assessore con delega ai servizi sociali, ben conosce e condanna. Tutta l’antologia è la risposta a una domanda inquietante e sottesa: la poesia oggi è ascoltata? Il poeta può incidere, graffiare, scuotere le nostre coscienze assopite? La poesia è una voce, sì, ma esile, sottile, fragile; tuttavia, proprio in questa fragilità è la sua attrattiva. E come si può ascoltare la poesia nel chiasso massmediatico che ci frastorna? La pena della poesia, la sua condanna è, dunque, l’emarginazione, l’allontanamento, l’invisibilità. L’esilio, appunto. Il titolo dell’antologia è ricavato da una lirica de “Il giovane clochard”, a pag.138: “C’è una voce, una voce sola./ Dall’angolo delle parole/ sommessa spia volitando/dietro il sipario della nebbia./ S’affaccia timida d’estate/ sulla città che il verde soffoca/ nato ai bordi dei marciapiedi/ sotto l’asfalto prigioniero./C’è una voce esile in esilio/ tra rumori e rancidi odori.” Ma questa voce poetica resiliente, che passa dal lirismo crepuscolare al tono narrativo, dalla memoria elegiaca alla passione civile, diventa espressione di una coralità di contadini, emigranti e gente perbene nella società liquida dei consumi. La poesia, per Trisolino, per anni docente di Italiano nelle scuole superiori, ha il dovere di svelare e denunciare con voce pacata e ferma l’alienazione del nostro tempo, e di insegnare i valori veri della vita. Ebbene questa poesia può dire con fierezza e dignità, nel ricordo di Dante, capostipite dei poeti di passione morale e civile: “L’esilio, che m’è dato, onor mi tegno.” Meglio l’esilio dei compromessi e della letteratura addomesticata, meglio il verbo della verbosità. Titolo migliore non si poteva trovare per questo libro che “è uno strumento al servizio di quanti vorranno occuparsi della mia opera poetica, uno stimolo e un invito ad accostarsi ad essa, con l’ausilio degli studiosi che se ne sono finora occupati”, a cominciare da Ettore Catalano che firma la esaustiva prefazione dell’antologia: “I tre volti di Gerardo Trisolino poeta: “naufrago”, “giovane clochard”, “contemplattivo”. Catalano racconta il poeta e ne spiega la tastiera poetica culminante nelle tre raccolte organiche: “La cravatta di Stolypin” (la forca zarista) del 1987, edita da Lacaita nella collana che fu diretta da Giacinto Spagnoletti- esempio altissimo, quest’opera, di poesia civile e di protesta-; “Il giovane clochard” del 1996 (l’anno in cui gli fu assegnato il Premio Nazionale di poesia “Vittorio Bodini”), Ed. del Leone, con prefazione di Paolo Ruffilli, selezionato al Premio Viareggio; “Odio Menière”, ed. Manni, del 2017, con prefazione di Antonio Lucio Giannone e postfazione di Daniele Giancane. Della prefazione di Giannone stralcio questo passo: “… qui, infatti, la poesia sembra costituire una difesa, un argine al “caos” crescente, al disordine del mondo visto “sul punto di precipitare” …”in attesa del prossimo diluvio”: “Fiumi d’auto frastuoni caos/ fiumi di sillabe spot slogan/ fiumi di fumi celluloide immagini. / Gli argini romperanno col prossimo diluvio”. E i rumori, gli acufeni percepiti dal poeta, descritti appunto per la prima volta dal medico francese Prosper Ménière nell’Ottocento, diventano una metafora propria di questo “caos” (uno dei termini chiave del libro), nel quale è difficile per lui distinguere anche la voce della donna amata. Non a caso vengono presi di mira alcuni fenomeni tipici della realtà attuale, come il conformismo dilagante … e certi riti collettivi…” Giancane, nella postfazione, centra tre aspetti della poesia di Trisolino: la leggerezza, l’ironia e l’utopia; ne spiega la dimensione sociale e politica, presente -ad esempio- in “Vangelo secondo confindustria e sinistra governativa” … con una vis fortemente ironica…”, cita “Ulissismo di massa”, riguardo agli immigrati, e conclude: “siamo davanti ad un’opera riuscita di poesia, che mette insieme teneri momenti del quotidiano, riflessioni sulla poesia stessa, nostalgie e ironie, gioco a volte funambolico di parole”. Impossibile elencare tutte le opere di narrativa e di saggistica letteraria scritte da Trisolino, pubblicate su quotidiani, riviste e volumi collettanei: sono centinaia e testimoniano una coscienza vigile e il pensiero critico di un intellettuale sempre sulla breccia. Lo scrive Catalano: Trisolino “non è solo un poeta che ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti in molti premi letterari…ma un valente saggista, un pubblicista che ha scritto molto su riviste specializzate e sulle pagine culturali di numerosi giornali, con una lunga militanza nella scuola e nell’associazionismo culturale.” Il libro si avvale anche delle note critiche di Mario Marti, Aldo Vallone, Raffaele Nigro, Paolo Ruffilli, Silvano Trevisani, Pasquale Voza, Antonio Errico, Luigi Scorrano, Nicola Carducci, Giovanni Bernardini, Arrigo Colombo, Franco Martina, Anna Grazia D’Oria, Dante Maffia, Lorenzo Ruggiero, Carmine Tedeschi, Mario Ignazio De Santis, Francesca Mariorenzi. Ognuno di loro offre il suo contributo per chiarire un aspetto o una cifra dell’opera di Trisolino e di quella che Ettore Catalano chiama “acuta e sofferta coscienza”: “Credo che risieda in questa acuta e sofferta coscienza una delle ragioni profonde che confermano Gerardo Trisolino come una delle voci poetiche più interessanti del nostro panorama letterario: davvero aveva ragione Mario Luzi quando affermava: “La poesia aggiunge vita alla vita”. E che sempre nuova poesia aggiunga vita al poeta salentino. “Ad multos annos et ad multa carmina”. La fecondità del pensiero poetico e la giovinezza mentale di Gerardo Trisolino non lasciano dubbi a riguardo.  
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori