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L'evento
22 Aprile 2025 - 17:57
L'Orchestra della Magna Grecia a San Cataldo (foto di Aurelio Castellaneta)
Una maratona di eventi durata ben tre settimana, iniziata il 28 marzo in Concattedrale con il “Te Deum” (composizioni di Jenkins, Dvorak ed Esenvalds) e conclusasi con il “Concerto di Pasqua” nella basilica cattedrale di San Cataldo con la “Messa n. 6 in mi bemolle maggiore” di Franz Schubert e, quale prima assoluta, “Jè Pasche” del tarantino Simone Falcone. Protagonista della serata, in suggestivo gioco di luci che hanno ulteriormente evidenziato le pregevolezze architettoniche della più antica cattedrale di Puglia, è stata l’Orchestra della Magna Grecia diretta dal M° Piero Romano assieme al L.A. Chorus (diretto dal M° Luigi Leo), i cantanti Saori Sugyama (mezzosoprano), Riccardo Della Sciucca (tenore), Jacopo Dipasquale (tenore) e Agostino Subacchi (basso). Sin dalle prime note, il pubblico ha assaporato le atmosfere mistiche regalate dal grande musicista che, come ha riferito il M° Romano all’inizio della serata, pur con ampie riserve, conservò inalterata la sua fede nel cattolicesimo e in particolare al suo mistero più grande: il rinnovarsi della Passione e Morte di Nostro Signore nel sacrificio eucaristico. Alla fine, gli spettatori, contemplanti per tutta l’esecuzione, hanno riservato agli interpreti prolungati e calorosi applausi.
Il Maestro Piero Romano (foto Aurelio Castellaneta)
La “Messa n. 6 in mi bemolle maggiore” di Franz Schubert, composta nell’estate del 1828 a Vienna, fu eseguita per la prima volta il 15 novembre dello stesso anno nella Pfarrkirche Maria Trost della capitale; l’autore non vi presenziò in quanto colpito da febbre tifoide che lo condusse alla morte a soli 31 anni. Il brano di Schubert è stato preceduto dalla prima assoluta di “Jè Pasche” di Simone Falcone, artista tarantino residente in Germania, che ha musicato l’omonima poesia tratta dalla raccolta “…pe’ nu’ more… e resùscete”, di Michele Pulpito, insegnante di scuola elementare scomparso qualche anno addietro che tanto si è speso per far amare ai suoi allievi Taranto in tutte le sue espressioni e in particolare le poesie in vernacolo. La composizione è suddivisa in quattro piccoli segmenti, ognuno dei quali prova, con atmosfere musicale mediterranee, a descrivere i diversi stati d’animo che si possono nutrire all’annuncio della resurrezione di Gesù: una notizia che trasmette, con accenni di “pizzica”, allegria al creato e con solennità ricorda che la Pasqua è anche una festa d’amore. A fine concerto, è avvenuta l’assegnazione del “Premio Mysterium Festival" a Vittoria Scazzarriello, vedova dell’indimenticato dott. Oronzo Forleo. Dopo breve presentazione del presidente del comitato scientifico del “Mysterium’” Donato Fusillo, e di Adriana Chirico, l’opera realizzata da Giulio De Mitri, una farfalla stilizzata, è stata consegnata da mons. Ciro Miniero a un’amica dalla premiata, impossibilitata a intervenire per motivi familiari.
La dott.ssa Scazzarriello fin da giovanissima ha scelto di mettersi al servizio degli altri, dalla catechesi al doposcuola per i bambini più bisognosi, fino alle attività di volontariato svolte con passione e continuità.
Il Concerto di pasqua a San Cataldo (foto Aurelio Castellaneta)
Dopo la laurea, ha aderito alla Vides – Volontariato internazionale donne per l’educazione e lo sviluppo – contribuendo a progetti a favore dell’infanzia e dell’emancipazione femminile. Successivamente, con la partecipazione dei figli, ha prestato assistenza in diverse case-famiglia, sostenendo a distanza bambini di Nicaragua, India, Uganda e Congo. Attualmente collabora con l’associazione “I bambini di Antonio”, promuovendo istruzione e assistenza sanitaria per i più piccoli in Africa. Per la sua totale dedizione alla famiglia e per il suo religioso impegno svolto con umiltà e discrezione, Vittoria Scazzariello è stata insignita del premio internazionale “Santa Rita Da Cascia”.
Questi i commenti a fine concerto.
«Mi sento molto vicino al “Mysterium”, una rassegna che mi ha affascinato fin dal primo momento, tanto da averla seguita con attenzione partecipando personalmente ad alcuni degli eventi in programma - ha dichiarato l’arcivescovo mons. Ciro Miniero - La Settimana Santa tarantina è stata resa ancora più bella e più ricca con espressioni di arte, cultura e musica svoltesi in tutta la città: la mia presenza costante possa essere di incoraggiamento per gli organizzatori perché proseguano in un percorso intrapreso con successo undici anni fa».
«Il Mysterium si è concluso all’insegna della stupenda “Messa” di Schubert che lascerà indubbiamente un segno nella nostra città, unitamente alla prima assoluta della nenia “Jè Pasche”, un pezzo pregevole del tarantino Simone Falcone caratterizzato dall’uso del dialetto tarantino all’interno di un brano dedicato alla Resurrezione – ha detto il M° Piero Romano - Questa rassegna passerà alla storia soprattutto per il numero di brani di rarissima esecuzione, molti dei quali legati al nostro territorio: pensiamo per esempio al “Gloria” del tarantino Nicola Fago, compositore non molto conosciuto ma dalle musiche di straordinaria bellezza. Da evidenziare anche il grande coinvolgimento dei giovani interpreti: favorire la loro partecipazione a questi momenti di divulgazione culturale e di contatto con le nostre ritualità e tradizioni è stato sicuramente molto importante, per dare loro un esempio con l’affidamento di grandi responsabilità».
Infine, il pensiero dei due codirettori artistici.
Pierfranco Semeraro: «E' stata una serata eccezionale che ha concluso una lunga marcia durata ben tre settimane di eventi.
Abbiamo vissuto momenti di grande emozione musicale toccando ambiti come il jazz, il vocal pop, il barocco, incontrando compositori dal Seicento ai giorni nostri e prestando attenzione alla spiritualità del territorio.
Ormai il “Mysterium” è una kermesse importante non solo a livello regionale ma nazionale, quale festival pasquale fra i più accreditati».
Donato Fusillo: «E' stato un festival faticoso, ma noi non ci fermiamo, in quanto prendiamo spunto da quello che è accaduto nell’edizione odierna per migliorarci e fare di più nelle prossime edizioni. Quest’anno gli eventi della rassegna hanno raggiunto tanti luoghi della città , ma voglio ricordare su tutti il concerto del coro dell’Alfieri per i bambini ricoverati nell’ospedale SS.Annunziata».
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Testata: Buonasera
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