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“La sposa capricciosa” diverte e divide sul “Metodo Petruccio”

La commedia andata in scena per il “Premio Città di Taranto”

Foto di scena

Foto di scena

Con “La sposa capricciosa”, la commedia brillante in tre atti andato in scena al Fusco venerdì 11 aprile, è giunta al giro di boa la quarta edizione della rassegna "Premio Città di Taranto" per il teatro amatoriale in lingua, istituita dal Comune  e realizzata dalla “Compagnia Teatrale Lino Conte” su mandato della Fita Puglia.

Il lavoro di Franco Roberto, uno degli autori teatrali e radiofonici più prolifici d’Italia, è stato messo in scena dalla compagnia teatrale “Nuda Veritas” per la regia di Giorgio Pucciariello.

“La sposa capricciosa” (rappresentata per la prima volta nel 1996) è una sorta di riproposizione adattata ai tempi moderni de “La bisbetica domata” di Shakespeare. Vi si narra delle vicissitudini di un affermato negoziante di calzature, Filippo Lamberti (interpretato dall’ottimo Giuseppe Battaglia), che è preoccupato per il futuro della figlioletta, la bisbetica e lunatica e forse, Letizia (Agnese Adinolfi, sulla scena resa forse troppo bambineggiante), che non riesce proprio a trovare marito.

Quel suo pessimo carattere provoca la rottura anche con il fidanzato Ugo Capetti (Rino Bungaro), proprio alle soglie del matrimonio e con i regali già giunti numerosi e perciò da restituire. Filippo dà sfogo alle sue pene con il lattoniere, Pierino Pieroni (Alessio De Giorgi), da lui chiamato a effettuare una serie di interventi agli impianti idraulici di casa. L’operaio appare simpatico, gentile e soprattutto dal carattere accomodante: nonostante l’umile ceto sociale, sembrerebbe proprio il marito ideale per Letizia, in grado di far fronte alla sua insopportabile lunaticità. Anche la moglie di Filippo, Ida (Anna Elvira Cuomo), è d’accordo con il consorte.

Si tratta solo di convincere l’uomo, con il quale ci si accorda dietro pagamento di una non proprio modica somma di denaro. Con i suoi atteggiamenti esasperanti, Letizia cerca in ogni modo di scoraggiare il futuro marito, il quale riesce nel miracolo: Letizia diventa infatti dolce, ragionevole e soprattutto innamorata. Com’è stato possibile tutto ciò? Ma è semplice, con il “metodo di Petruccio”, il protagonista del capolavoro di Shakespeare, secondo il quale più rudemente si tratta una donna, più quella l’amerà. E così infatti è. Però, mentre Letizia e Pierino (ormai anche stimato socio in affari del suocero) felici e concordi vivono il loro matrimonio, tutt’attorno a loro imperversa la discordia. Ida appare infatti recalcitrante al malriuscito tentativo di quel bonaccione del marito di applicare il “metodo di Petruccio” nei suoi confronti. Parimenti accadrà per l’amica perfida Graziella Sacchi (Monica Corallo) e il fidanzato Ugo, l’ex di Letizia. E non se ne verrà proprio a capo!

I personaggi di Francesco (Alfredo Bruni), il simpatico e anziano lattoniere che è testimone dello sposo, e Luisa, la servetta pettegola (Mina Isernia) contribuiscono ad arricchire la commedia di quel carattere fresco, arioso e brillante che le è proprio.

Alla fine, applausi da parte del numeroso pubblico, a sua volta diviso da pareri contrastanti… sull’efficacia del “metodo di Petruccio”.

Prossimo appuntamento per il “Città di Taranto” è per venerdì 2 maggio con la compagnia “Napolinscena” che metterà in scena “Non ti pago”, fra i capolavori di Eduardo De Filippo, per la regia di Ascanio Cimmino.

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