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TEATRO IN VERNACOLO

Risate al Turoldo con Giuanne, lo scapolone

Successo per la commedia di Enzo Mannavola

La compagnia “Delfini in scena”

La compagnia “Delfini in scena” al Turoldo

Cosa accadrà a un attempato scapolone, ‘Giuanne’, legato alle comodità di casa ma nel contempo desideroso di coccole coniugali quando, spinto dai suoi ardori e soprattutto dalle ripetute sollecitazioni del papà, l’irascibile Michele, si trova a un passo dalla scelta… fatale? Mai aggettivo fu così indicato! Da qui si sviluppano le gag della divertente commedia in vernacolo interpretata dalla compagnia “Delfini in scena” e calorosamente applaudita dal folto pubblico del teatro Turoldo, sabato 25 e domenica 26 gennaio.

Il titolo già di per se stesso è tutto un programma e la dice lunga sulle disavventure che attendono il protagonista: “Avév’a sce’ cchia’ d’annànze ‘na pàcce!” (Dovevo trovarmi davanti una pazza!) di Enzo Mannavola, al debutto come autore, con l’accorta regia di Pasquale Strippoli, che ne è anche lo scenografo.

Quanta sofferenza per i coniugi Palumbo, Michele (lo stesso Enzo Mannavola) e l’apprensiva Titina (Titty Marzio), in continuo dissidio a causa del loro figliuolo ‘Giuanne’ (il collega Luca Chianura) che, nonostante i suoi comprensibili bollori, tarda ad andarsene da casa. Questo, anche a causa dell’abnorme istinto di protezione di mammà per il suo piccino, diciamo così nonostante la massiccia corporatura, che non è ritenuto ancora pronto per affrontare le gioie e i dolori (questi ultimi molti di più) della vita di coppia. Maturo o meno, il papà non intende ragioni: “Giuanne s’a d’à inzurà!”.

Tanta insistenza non farà altro che indurre il figlioletto a una scelta sbagliata, che recherà disagi a se stesso e alla famiglia.

La vicenda si sviluppa tra momenti di leggerezza e riflessioni profonde, cui prende parte anche il nonno Cenzino (Paolo Carucci) perennemente stravaccato sulla poltrona, che non cessa, opportunamente e anche inopportunamente, di dispensare proverbi della tradizione tarantina.

Assieme a Cenzino, un ricco campionario di personaggi stralunati: Giorgio (Francesco Caracciolo) l’altro attempato scapolone ma almeno pieno d’iniziative con le donne, ‘Rosetta bocca aperta’ (Marta D’Ippolito) e il figlio Faustino (Egidio Ciullo) anche lui vittima d‘’a pacce’, la nevrotica e minacciosa assistente sociale  (Annarita  Lionetti), che ha in tutela ‘’a pacce’, l’esoso avvocato Anna Colucci (Annalisa Fioradisio), lo stravagante papà d’’a pacce’, (Antonello Eramo). E infine: Isabella ‘a pacce’ (Teresa Ippolito) che ridurrà a mal partito il povero marito. Papà Michele, alla fine, sia pure a malavoglia, capirà che sarebbe stato meglio seguire l’istinto materno della moglie.

Il lieto fine, imprevedibile, è assicurato. In che modo?

Non vogliamo rovinare la sorpresa a quanti assisteranno alla replica in programma domenica 2 febbraio al teatro Tarentum (sipario alle ore 19.30) nell’ambito della rassegna “Ribaltissima”.

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