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Cultura

“Miti e culti eroici in Magna Grecia”

Tutto pronto per la 63a edizione del Convegno internazionale di Studi

Un momento della conferenza stampa di presentazione del Convegno Internazionale di Studi sulla Magna Grecia

Un momento della conferenza stampa di presentazione del Convegno Internazionale di Studi sulla Magna Grecia

Convegno Magna Grecia numero 63 al via, giovedì 26 settembre alle ore 15 (conferenza inaugurale di Jean-Loup Amselle, “Antropologia degli eroi”, alle 16,30) nel salone di rappresentanza della Provincia, dove si terranno le varie sessioni. Chiusura dei lavori, come da tradizione, nel Castello Aragonese messo a disposizione dalla Marina Militare, domenica 29.

Quaranta relatori illustreranno “Miti e culti eroici in Magna Grecia”, l’altra faccia del confronto fra “Mito e storia in Magna Grecia”, tema del Convegno del 1996. Al centro del dibattito l’eroe, che nel mondo greco ha una precisa connotazione che, nel trascorrere del tempo, diventa quasi un sinonimo di morto: un morto particolare, eroizzato, appunto, che da essere umano si trasforma in un semidio, da comune mortale attinge, seppure in altra dimensione, all’immortalità, come ha ricordato nel corso della presentazione del Convegno il presidente del comitato scientifico, Mario Lombardo.

La figura dell’eroe è presente nelle sue varie sfaccettature in tutte le culture; e anche per questo la prolusione è stata affidata ad un antropologo che ha esplorato in particolar modo i miti eroici nell’Africa nera subsahariana; per un comparatismo che fin dalla fondazione è stato, all’insegna dell’interdisciplinarietà, un contrassegno dei Convegni. Prima dell’affermarsi della concezione cristiana, la vita dopo la morte era considerata appannaggio di pochi: gli eroi appunto. Che assumono nel mondo greco aspetti molto differenti. Per restare in Magna Grecia, particolare rilievo assumono gli eroi fondatori, gli ecisti, perché le origini delle poleis coloniali sono storiche, non si perdono in un tempo mitico; e se fioriscono anche i miti di questi eroi possediamo testimonianze scritte ma anche evidenze archeologiche sui culti e luoghi di culto a loro dedicati. Ma le tipologie di eroi sono numerose, dalla figura, quasi sottogenere dei fondatori, degli eroi eponimi (basti accennare a Taras, il semidio che sostituisce nel tempo a Taranto la figura di Fàlamto, l’ecista, personaggio storico che guidò nella penisola i Parteni di Sparta), agli “eroi della frontiera”, legati all’incontro fra i Greci e le popolazioni locali (il paradigma ne è Eracle), agli eroi dei “nostoi”, i ritorni da Troia, fino agli eroi/atleti ed agli eroi guaritori. Dopo la prolusione interverrà Francesca Romana Paolillo, soprintendente nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo, con la sua relazione.

Il LXIII Convegno vedrà la partecipazione di 26 borsisti: gli assegni di studio sono stati sottoscritti da Comune di Taranto (il maggior numero), Confindustria Taranto, Associazione italiana di cultura classica, Associazione Marco Motolese, Lions club Taranto Aragonese, Leo club Taranto Aragonese, Lions club Grottaglie, Fondazione Oro 6 e due privati cittadini (Massimo Cimaglia e Giuseppe Mazzarino).

Nel corso della presentazione, avvenuta nella nuova sede dell’Isamg, Istituto per la storia e l’archeologia della Magna Grecia, l’istituzione di alta cultura che organizza, tra l’altro, i Convegni, il presidente Aldo Siciliano ha sottolineato il buon momento per la cultura archeologica: dall’individuazione della sede di Isamg e parte della cospicua biblioteca, in palazzo Pantaleo, appunto, alla convenzione col Comune (rappresentato da Angelica Lussoso, assessore alla Cultura), all’intervento della Regione (maggior ente finanziatore, rappresentato a nome del presidente Emiliano da Mattia Giorno), della quale Siciliano ha auspicato un impegno strutturale che metta Isamg e Convegni al sicuro; dal costante impegno della Marina Militare a quello dell’Università, fino a quello dell’associazionismo, senza il quale la presenza fisica dei borsisti – uno dei cardini voluti da Attilio Stazio: dall’edizione 1961 quei “ragazzi” a Taranto sono tornati da relatori, ed hanno portato il (buon) nome di Taranto nel mondo, come auspicava Carlo Belli.

Tanto Lussoso quanto Giorno hanno assicurato impegno dei relativi enti per sostenere adeguatamente Convegno ed Isamg, anche per i ritorni, non solo di immagine e reputazione, che portano a Taranto ed alla Puglia. Intanto va rilevato che aver localizzato in Palazzo Pantaleo sede dell’Isamg e del Museo etnografico Majorano, con gestione affidata a due cooperative di archeologi e studiosi, Museion e Polisviluppo, rivitalizza una angolo di Città Vecchia dove insistono anche Soprintendenza, Museo Diocesano, e a breve distanza Università e Conservatorio.

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