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Il personaggio

Il ritorno di Alessandro Greco: ecco il nuovo programma

Il rientro alla Rai. Il conduttore si racconta

Il conduttore tarantino, Alessandro Greco

Il conduttore tarantino, Alessandro Greco

Ritorno in Rai per il conduttore tarantino Alessandro Greco. Un rientro in un programma storico della tv pubblica italiana, Unomattina Estate, che Greco - 52 anni - da lunedì 3 giugno "guiderà" insieme a Greta Mauro.

In occasione di una rentrée così importante, Greco ha rilasciato una lunga intervista a La Repubblica. La giornalista Silvia Fumarola ricorda che i trionfi degli anni '90 e le "montagne russe" affrontate da "un ragazzo di Taranto, figlio di pasticceri, che sognava di fare l'intrattenitore".

«Siamo figli della gavetta, quella dura. Quando raschi il fondo del barile devi solo crederci e rialzarti. Mentre per Fiorello la gavetta sono stati i villaggi, io ho imparato tutto dagli spettacoli itineranti nelle piazze». Greco ha raccontato anche il suo vissuto, ripercorrendo una adolescenza non semplicissima: «Mi sfottevano per il fisico, sono alto un metro e 90, ed ero piuttosto grosso. Ero il primo a disagio, al mare indossavo la maglietta, ancora oggi tendo a vestirmi con abiti di una taglia più grande. A 17 anni quando vinsi il concorso "Volti nuovi" a Castrocaro chiesi il permesso ai miei— all’epoca si chiedeva il permesso — di fare una cura dimagrante. L’anno dell’esame della maturità persi 32 chili. Quello col mio corpo è un eterno combattimento».

A cambiare la vita di Alessandro è stato l'incontro con Raffaella Carrà: «Quello che hanno fatto per me Raffaella e Japino è incredibile: diedero fiducia a un semisconosciuto. Quando sono andato al provino, facevo piccoli collegamenti per Unomattina Estate. Mi spedirono nel suo camerino: “Da dove vieni fuori?”. “Sono di Taranto vengo dalle piazze”. “Ah, adesso ho capito tutto”. Raffaella era un’artigiana stakanovista, esigeva molto da sé stessa. Con lei ho fatto anche Il gran concerto con l’Orchestra sinfonica della Rai per divulgare la musica classica ai ragazzini. Le sarò sempre grato, mi considerava un figlioccio».

Su una carriera "a zig zag", Greco sottolinea: «Ho rifiutato cose che non mi convincevano. Ma certo, dopo gli anni felici, non c’è stata la continuità che speravo. Da una parte lo metti in conto, dall’altra dispiace, quando fai un mestiere con cui esprimi la tua attitudine. Però ho il dono della fede e mi sono aggrappato alla famiglia, a Beatrice Bocci, mia moglie. Me la presentò Fabrizio Frizzi, persona meravigliosa restata nella mia vita».

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