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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"La prigione" di Fabio Piana

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web del giornale Buonasera.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Taranto Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno di martedì 23 gennaio 2024 è:

    LA PRIGIONE

    di Fabio Piana di Sassari

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    La prigione ha i vetri rotti
    e io ci sto dentro
    come preso dal rifiuto di evadere
    ho le ali strappate dal mito
    i muri sono muti e hanno perso le orecchie
    vedo stracci di sole
    barricati dietro una finestra sporca di nuvole.

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    Recensione

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    I versi evocano un senso di confinamento e oppressione attraverso l’uso di immagini suggestive e simboli potenti. L’immagine dei “vetri rotti” nella prigione suggerisce un senso di rottura, forse una frattura della normalità o delle aspettative.

    Il poeta descrive la sua situazione all’interno della prigione come se fosse imprigionato non solo fisicamente, ma anche emotivamente o psicologicamente. L’atteggiamento di rifiuto di evadere può essere interpretato come un segno di accettazione della sua condizione o forse come una sorta di autoimposizione di restrizioni.

    L’immagine delle “ali strappate dal mito” suggerisce la perdita della libertà e delle possibilità di realizzazione personale. Questo simbolo potrebbe richiamare l’idea che il poeta si senta limitato nelle sue aspirazioni o che le sue speranze siano state deluse.

    La descrizione dei muri come “muti” e privi di orecchie suggerisce che non ci sia possibilità di comunicazione o comprensione reciproca all’interno della prigione. Questo isolamento potrebbe amplificare il senso di solitudine dell’autore.

    L’immagine degli stracci di sole dietro una finestra sporca di nuvole suggerisce la presenza di una bellezza o di una speranza ancora presente, ma oscurata da ostacoli o difficoltà. La finestra sporca simboleggia la visione distorta o offuscata del mondo esterno, che rende difficile apprezzare la luminosità della vita al di là della prigione.

    La poesia “La prigione” di Fabio Piana offre una riflessione profonda sulla condizione umana, esplorando temi di restrizione, perdita e speranza. L’uso di immagini vivide e simboli evocativi contribuisce a creare un’atmosfera intensa e coinvolgente.

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