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LA PRESENTAZIONE A BARI

Festival della Valle d'Itria: inizia il conto alla rovescia

Dal 18 luglio al 6 agosto non solo lirica a Martina Franca

La presentazione del Festival a Bari

La presentazione del Festival a Bari

E' partito il conto alla rovescia per la 49esima edizione del Festival della Valle d'Itria, presentato nella Sala Di Jeso - Palazzo della Presidenza della Regione Puglia a Bari, in programma a Martina Franca dal 18 luglio al 6 agosto

Cinque i titoli d’opera e di teatro musicale in cartellone e dodici gli appuntamenti sinfonici e recital che andranno in scena tra il Palazzo Ducale nel Centro Storico e il Teatro Verdi, in piazza XX Settembre nr. 5.

Quest'anno la proposta muove, nel solco dell'insegnamento di Paolo Grassi, dal desiderio di mettere il pubblico di oggi di fronte ai meccanismi sociali che finiscono per creare barriere alla conoscenza e alla consapevolezza del reale e della storia, attraverso il sorriso e l’ironia.

«Oggi viene presentata la 49esima edizione del Festival della Valle d’Itria, prestigioso e tanto atteso appuntamento di elevato spessore culturale che negli anni continua a dare lustro alla Puglia - le parole di Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia - Il Festival ha, infatti, il merito di portare la nostra regione agli onori della cronaca culturale nazionale e internazionale e di attrarre, nello splendido scenario della Valle d’Itria, valenti artisti di fama mondiale e turisti appassionati di opera e teatro musicale provenienti da tutto il mondo. Il presidente Michele Punzi ha saputo valorizzare la meravigliosa eredità lasciata dal compianto Franco Punzi e l’illuminata direzione artistica del M° Sebastian F. Schwarz contribuisce a rafforzare il valore di questa manifestazione, che è uno dei festival più importanti ed apprezzati d’Europa».

Il programma

Non solo opera per questa 49esima edizione, a cominciare dalla conferenza annuale dell’Accademia Europea del Teatro Musicale (EMA) di Vienna che si svolgerà proprio a Martina Franca, il 30 e 31 luglio. Il simposio chiama a raccolta i massimi esperti musicologi e direttori di teatri internazionali per scambiarvi idee ed esperienze, per studiare l’importanza dell’operetta nel teatro d’oggi e immaginare i modi per tenerne in vita il ricco patrimonio culturale.

Il cartellone presenta, inoltre il tradizionale, Concerto per lo spirito (24 luglio) nella Basilica di San Martino, con l’Ensemble barocco Modo Antiquo diretto dallo specialista Federico Maria Sardelli, con un programma dedicato a Händel, Corelli e Vivaldi.

A Palazzo Ducale, il concerto sinfonico del 29 luglio vedrà impegnata come di consueto l’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari sotto la direzione di un astro nascente della direzione, Diego Ceretta, pluripremiato al Premio Cantelli 2020, quest’anno ospite anche al Rossini Opera Festival e al Teatro Comunale di Bologna. In programma l’Ouverture in do maggiore “im italienischen Stile”, op. 170, D. 591 di Schubert, la Sinfonia n. 4 in la maggiore“Italiana”, op. 90 (MWV N 16) di Mendelssohn e la Sinfonia n. 6 in fa maggiore, op. 68 “Pastorale” di Beethoven.

Completano il programma cittadino tre Concerti del Sorbetto (22, 29 luglio e 5 agosto), in orario pomeridiano. Tra gli appuntamenti diffusi sul territorio, il ciclo Il canto degli Ulivi propone quattro concerti tra i secolari ulivi delle più belle masserie itriane (21 - Masseria Palesi a Martina Franca, 23 - Leonardo Trulli Resort a Locorotondo, 27 - Masseria Nicola Casavola a Martina Franca, 31 - Masseria Capece a Cisternino), affidati ai giovani cantanti dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” che interpretano arie dal repertorio dell’opera buffa.  Dopo il successo riscosso nel 2022 con la rassegna Opera al cinema, il Festival prosegue nella felice unione tra cinema e musica con la proiezione del film Springtime in Amsterdam di Christof Loy (21 luglio ore 21.00 al teatro Verdi). 

Si conferma anche lo speciale concerto in occasione dell’assegnazione del Premio alla carriera della Rivista L’Opera International Magazine, assegnato quest’anno al baritono Marco Filippo Romano. La serata, intitolata Lo buffo, co na smorfia, propone un viaggio dal Settecento napoletano ai nostri giorni alla scoperta della parte del buffo, del protagonista dietro la maschera, attraverso le storie, le emozioni che prendono vita nelle arie di Vinci, Pergolesi, Mozart, Cimarosa, Rossini, Donizetti, Mascagni e Tosti. Infine, il Concerto della Banda Musicale dell’Aeronautica Militare diretta dal Maggiore Pantaleo Leonfranco Cammarano per il centesimo anniversario della fondazione dell’Arma, il 3 agosto nelCortile di Palazzo Ducale.

Nell’ambito di In Orbita – Festival tra piazze e contrade, rassegna itinerante “fuori festival”, oggi, 13 luglio alle ore 21.00 al Quartiere Montelullo, va in scena l’opera pocket Il Dolceamaro o la pozione magica, basato su L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, adattato a spettacolo per bambini di tutte le età, dai 4 ai 99 anni, da Vittorio Sabadin. Il cast si compone di Elizaveta Shuvalova, soprano, nella parte di Adina, Massimo Frigato, tenore, nella parte di Nemorino ed Eugenio Maria Degiacomi, basso-baritono nella parte di Dulcamara, quale Narratore fuori campo e nella parte di Belcore Onofrio Colucci, altresì regista dell’allestimento, con al pianoforte Ettore Papadia. Venerdì 14 luglio alle ore 22.30, in Piazza Maria Immacolata, in Centro storico si terrà il concerto Omaggio a Gershwin con l’Orchestra della Magna Grecia, diretta da Benedikt Sauer, solista il soprano di coloratura texano (con famiglia a Martina Franca) Laura Claycomb.

Tre, infine, gli appuntamenti di “Mettiamoci all’opera”, abituale ciclo di incontri e approfondimenti sul cartellone del Festival. Per questa edizione sono previsti 4 incontri: il 19 luglio l’anteprima del Meeting SagGEM “Il canto operistico del primo Ottocento”, alle ore 17.00 presso la Fondazione Paolo Grassi, con Sebastian F. Schwarz, Giuseppina La Face, Carla Cuomo, Andrea Estero, Simone Di Crescenzo e Nicolai Cok; in collaborazione con Associazione culturale «Il Saggiatore musicale» - SagGEM, Associazione Nazionale Critici Musicali, Fondazione Golinelli, Rete universitaria per l’Educazione musicale. Alle ore 22.30, presso gli Orti del Duca, un talk dedicato al Paese dei campanelli che vedrà protagonista lo scrittore Mario Desiatiin dialogo con gli artisti dell’operetta. Terzo appuntamento il 29 luglio, ore 22.30 sempre presso gli Orti del Duca, per un secondo talk dedicato al Turco in Italia; questa volta sarà il giornalista Massimo Bernardini a dialogare con gli artisti dell’opera. Ultimo appuntamento il primo agosto, ore 19.00 in Piazzetta Stabile con il reading “Carlo Goldoni, libretti e riforma teatrale” a cura di Marco Bellocchio con Diletta Acquaviva.

«L’edizione di quest’anno ci proietta verso un appuntamento importantissimo che è il mezzo secolo di vita del Festival - ha dichiarato Michele Punzi, presidente della Fondazione Paolo Grassi. Ogni anno, quando arriva luglio, sembra che il Festival nasca per miracolo oppure che sia il risultato di una macchina organizzativa che può andare avanti da sola. Non è così: la costruzione del Festival richiede la collaborazione di centinaia di persone che, per un anno intero, lavorano per realizzare un programma di assoluta qualità. Il Festival della Valle d’Itria vuole rivendicare un ruolo di primo piano nello scenario culturale regionale, nazionale e non solo. Per rivendicare questo ruolo, lasciamo che a parlare siano i numeri: 20 giorni di festival, 25 spettacoli, 2 giorni di conferenza internazionale sull’operetta e 2 talk di presentazione delle opere; 5 produzioni operistiche originali, 13 location diverse tra chiese, masserie, chiostri, palazzi e teatri a cui si aggiungono un’altra produzione e 4 luoghi di spettacolo che ci permetteranno di andare nelle contrade e nelle periferie. E poi, 403 persone coinvolte nell’organizzazione tra artisti, maestranze, personale amministrativo e di sala, assunte con regolare contratto, retribuite e con regolari contributi previdenziali versati; 12 paesi di provenienza degli artisti impegnati nella rassegna e 4 complessi orchestrali coinvolti; il 60% dei biglietti risulta già venduto in prevendita ad acquirenti provenienti da 9 paesi europei oltre a Giappone, Canada e Stati Uniti».

 

Michele Punzi

«Si parla di qualcosa di magico che poi magico non è, perché dietro ci sono centinaia tra artigiani e artisti e così via che contribuiscono con la loro competenza e la loro qualificazione che hanno ottenuto nel corso di tanti anni di vita professionale, una confluenza di tutte queste competenze che porta al risultato - le parole di Sebastian F. Schwarz, direttore artistico del Festival della Valle d’Itria - Con questa iniziativa è proprio lo sguardo di Paolo Grassi che ci sta guardando perché era proprio lui a promuovere all'epoca il lavoro nelle periferie. Presenteremo cinque titoli di opere, come di consueto nel Festival della Valle d'Itria sono titoli per la maggior parte dimenticati, scomparsi dai cartelloni che però il nostro compito, il nostro patrimonio che vogliamo e dobbiamo tenere unito».

Sebastian F. Schwarz

 

All'incontro con la stampa a Bari erano presenti anche Aldo Patruno, Direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Gianfranco Palmisano, Sindaco di Martina Franca e Grazia Di Bari, Consigliera regionale delegata per le Politiche culturali.

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