Uno Maggio Taranto 2023: «È difficile scrivere oggi. Mi manca la forza, forse anche la lucidità ma mi sembra giusto, per una volta, farlo a caldo. Mi è arrivata questa foto poco fa e credo rappresenti bene ciò che ho provato ieri e altre volte in questi dieci anni. La paura, lo sconforto, talvolta la disperazione quando tutto sembra dover andare inevitabilmente storto, ma anche quell’inspiegabile sensazione di calore nell’anima, quella voglia di condividere qualcosa di profondo con un altro essere umano, senza filtri, quella cosa inspiegabile che tra le lacrime ti fa nascere un sorriso e ti fa pensare che in qualche modo ce la faremo»: sono queste le parole di sconforto che da qualche ora, oramai, girano sui social e che portano la firma di Diodato, insieme a Roy Paci e Michele Riondino direttore artistico dell’Uno Maggio Tarantino. Parole che arrivano dopo le polemiche che hanno letteralmente travolto gli organizzatori dell’evento in seguito all’interruzione, subito dopo la performance di Gemitaiz, del Concertone a causa della pioggia e il proseguimento - solo per circa 300 persone - della “festa” a Spazioporto, con l’esibizione degli artisti più attesi della giornata, tra i quali Ron, La Rappresentante di Lista, Vinicio Capossela.
Diodato:«Non so se ci sarà un altro Uno Maggio Tarantino»
«Non so se ci sarà un altro UnoMaggio Taranto. Non so se avremo la forza di rialzarci ancora una volta – prosegue il cantautore nel suo post - Ringrazio dal profondo del cuore tutti gli artisti che sono stati al nostro fianco, che hanno amplificato messaggi importanti, che hanno capito e lottato con noi con una generosità che mi ha commosso, dandoci la possibilità di dare inizio a una disperata raccolta fondi. Grazie a chi sta dando il suo contributo, a ogni essere umano che ho avuto la fortuna di incontrare sopra e sotto il palco e che con la sua presenza e sacrificio ha reso tutto possibile. Grazie a chi è stato al nostro fianco, comprendendo i nostri sforzi e anche i nostri limiti. Grazie a Simona, donna coraggiosa, generosa, ricercatrice di giustizia e bellezza, per avermi insegnato così tanto in questi anni. Grazie per questo abbraccio». Fare ipotesi su quanto accadrà il prossimo anno è, sicuramente, prematuro. I direttori artistici e il Comitato organizzatore derll'Uno Maggio Tarantino sapranno, senza dubbio, valutare cosa fare per mantenere – o meno – in vita quello che fin dalla sua prima edizione, nel 2013, è stato considerato un concerto alternativo a quello romano, “libero e pensante”.
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