Sciopero degli autotrasportatori Eni, Usb conferma la protesta

TARANTO - Prosegue lo sciopero degli autotrasportatori dei prodotti petroliferi che operano per Eni. A confermarlo sono Federico Cefaliello ed Emanuele Palmisano, esponenti di Usb Taranto, che segnalano l’assenza di atti concreti nonostante i ripetuti tentativi di confronto avviati nelle scorse settimane.

Secondo quanto riferito dal sindacato, nel tempo non sono mancati contatti, comunicazioni ufficiali e anche un incontro, seppur informale, durante il quale la dirigenza Eni avrebbe manifestato la disponibilità ad avviare un dialogo, lasciando alle organizzazioni sindacali la scelta della data. A questa apertura, tuttavia, non sarebbe seguita una presa di posizione formale né l’individuazione di una soluzione concreta alle criticità segnalate.

Alla base della protesta resta una condizione che gli autotrasportatori denunciano da tempo, legata alle lunghe attese per il completamento delle procedure di carico. I tempi, secondo Usb, possono arrivare fino a 4 o 5 ore, incidendo pesantemente sull’organizzazione del lavoro e sulle condizioni operative degli addetti, costretti a prolungate soste prima della ripartenza.

Il sindacato sottolinea come i disagi si siano registrati anche nella giornata di ieri, nonostante un regime di lavoro ridotto, tipico del sabato, a conferma di una situazione strutturale e non episodica. Proprio per questo motivo, Usb ha deciso di confermare e proseguire lo sciopero, in corso dalle 12.30 di giovedì scorso.

Usb Taranto ricorda inoltre che una richiesta formale di incontro per affrontare la questione era stata inoltrata già il 4 novembre, senza ottenere alcun riscontro. In assenza di un impegno concreto e verificabile, conclude il sindacato, la mobilitazione resta l’unico strumento per richiamare l’attenzione sul problema e sollecitare una soluzione.