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Taranto

Ex Ilva, il sen. Turco deposita gli emendamenti “Salva Taranto”: 5 miliardi e no al rigassificatore

Il vicepresidente del M5S annuncia un pacchetto di proposte alternative al decreto del Governo: investimenti, bonifiche, lavoro e stop alle fonti inquinanti

Una veduta dell'ex Ilva

Una veduta dell'ex Ilva

TARANTO - Un pacchetto di emendamenti per portare in Senato le istanze della città e chiedere un cambio di rotta rispetto alle politiche sull’ex Ilva. È quanto annuncia il senatore Mario Turco, vicepresidente del MoVimento 5 Stelle, che comunica il deposito di un articolato impianto emendativo al decreto varato dal Governo Meloni, definito inutile per Taranto e incapace di rispondere alle reali esigenze del territorio.

Secondo quanto spiegato dal parlamentare, l’obiettivo dell’iniziativa è spostare l’attenzione da un provvedimento ritenuto orientato esclusivamente alla continuità produttiva a carbone a un vero decreto “Salva Taranto”, fondato su sviluppo sostenibile, riconversione economica e tutela sociale. Tra i punti centrali degli emendamenti vi è la richiesta di destinare 5 miliardi di euro al territorio jonico, rinunciando a una parte del fondo da 23 miliardi previsto per le spese militari nella prossima manovra finanziaria.

Nel testo presentato dal M5S viene ribadito il no alla nave rigassificatrice nel Golfo di Taranto e la necessità di procedere alla chiusura delle fonti inquinanti presenti nell’area. Turco richiama inoltre il percorso avviato durante il Governo Conte II con il progetto Cantiere Taranto, ritenuto un modello da riattivare con urgenza per guidare la transizione economica, sociale e culturale della città.

Gli emendamenti prevedono la creazione di un fondo di rigenerazione per le imprese dell’indotto, accompagnato dall’estensione delle garanzie della cassa integrazione non solo ai lavoratori dell’ex Ilva, ma anche ai dipendenti delle aziende collegate. Viene inoltre chiesto il ripristino dei 400 milioni di euro destinati alle bonifiche ambientali, insieme all’istituzione di un centro unico per il coordinamento degli interventi e alla rimozione dello scudo penale per il siderurgico.

Nel documento trovano spazio anche misure a sostegno della mitilicoltura e dei lavoratori di Isola Verde, oltre alla richiesta di salvaguardare i livelli occupazionali, promuovere la formazione e la riqualificazione dei lavoratori impiegati nelle bonifiche e incrementare le risorse per l’integrazione salariale per tutto il 2025. Pur ribadendo la richiesta di nazionalizzazione e di un accordo di programma che superi le fonti fossili, il M5S sottolinea la necessità di garantire lavoro e diritti nella fase di transizione.

Secondo Turco, il futuro di Taranto passa da scelte politiche concrete e coerenti con gli obiettivi europei di sostenibilità. Il senatore assicura che il MoVimento 5 Stelle continuerà a stare al fianco di lavoratori, famiglie e cittadini, contestando un’impostazione che, a suo giudizio, punta a mantenere l’attuale modello produttivo, in contrasto con le aspirazioni di una città che chiede un futuro diverso.

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