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Melendugno
10 Dicembre 2025 - 08:22
Paolo Pagliaro
LECCE - Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro torna a chiedere un intervento immediato per la falesia di Melendugno, dopo il nuovo cedimento che ha interessato la spiaggetta dei pescatori. Per Pagliaro si tratta dell’ennesima conferma di un rischio annunciato da anni e rimasto senza adeguata risposta.
«Non c’è più tempo da perdere – afferma –. Sollecito da quattro anni interventi urgenti per mettere in sicurezza il costone. Questo nuovo cedimento riapre una ferita sulla quale ho richiamato l’attenzione già nel dicembre 2021 con un’interrogazione urgente». Oggi anche il sindaco di Melendugno chiede il coordinamento di un piano d’azione da parte della Regione, richiesta che Pagliaro rivendica come identica a quella formulata all’epoca.
Il consigliere ricorda come la risposta regionale, arrivata nel gennaio 2022, fosse a suo dire contraddittoria: la Sezione regionale competente dichiarava di non avere responsabilità dirette, ma al tempo stesso riconosceva che il Piano comunale delle coste, in linea con quello regionale, avrebbe dovuto prevedere interventi per il consolidamento della falesia.
Pagliaro ricostruisce poi gli atti successivi: a dicembre 2022, con un emendamento alla legge di bilancio, la Regione stanziò 200 mila euro per la messa in sicurezza del costone di Melendugno, oltre agli 80 mila euro destinati al consolidamento dell’antica torre. Tuttavia, a suo giudizio, non è chiaro quali opere siano state effettivamente avviate.
La questione tornò in Consiglio regionale nel novembre 2024, quando fu finalmente discussa l’interrogazione presentata tre anni prima. «In quella sede – ricorda Pagliaro – chiesi quali interventi fossero stati realizzati, l’ammontare dei fondi utilizzati e il cronoprogramma. Il presidente Emiliano rispose che, probabilmente, sarebbe necessario che il Comune, se interessato, si muovesse secondo le norme tecniche del proprio Piano regolatore, chiedendo alla Regione di intervenire».
Per Pagliaro, le dichiarazioni odierne del sindaco confermano la necessità di chiarire ruoli, responsabilità e stato degli interventi. «Bisogna capire a che punto siamo e mettere fine a un rimpallo che lascia tutto impantanato nelle sabbie mobili della burocrazia – conclude – mentre la falesia continua a sbriciolarsi, mettendo a rischio patrimonio costiero e sicurezza dei cittadini».
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