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Bari

Uccisero per provare una pistola, condannati a 17 anni i due minorenni

La tremenda ricostruzione dell'omicidio del senza tetto Singh Nardev davanti al Gup del Tribunale per i minorenni. A processo in Corte d’Assise il terzo imputato che è maggiorenne

Un'aula di Tribunale

Un'aula di Tribunale

BARI – Si è chiuso con una condanna a 17 anni di reclusione il processo con rito abbreviato ai due ragazzi baresi accusati di concorso nell’omicidio volontario di Singh Nardev, il cittadino indiano ucciso la sera del 31 maggio dello scorso anno nei pressi di un capannone a Ceglie del Campo. La sentenza è stata emessa dal Gup del Tribunale per i minorenni, che ha accolto solo in parte la richiesta della procura, inizialmente orientata verso una condanna a 20 anni per ciascun imputato.

I due giovani, entrambi non ancora maggiorenni al momento dei fatti, risultano coinvolti insieme al 22enne Paolo Natale Guglielmi, attualmente sotto processo dinanzi alla Corte d’Assise. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i tre avrebbero freddato l’uomo per un movente tanto assurdo quanto feroce: volevano testare una pistola su un bersaglio umano.

A dare impulso decisivo all’indagine sono state le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Michele Guglielmi, nipote del 22enne imputato. Il pentito ha riferito alla Squadra Mobile di aver parlato con il parente dopo il delitto, ascoltando direttamente da lui la dinamica dell’uccisione.

Gli avvocati difensori dei due minori, Andrea Melpignano e Renato D’Erasmo, hanno già annunciato l’intenzione di proporre appello non appena saranno depositate le motivazioni della sentenza.

Nel frattempo, il procedimento a carico del maggiorenne proseguirà separatamente: il suo processo è fissato per il 9 dicembre, quando la Corte d’Assise inizierà l’esame della vicenda.

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