Cerca

Cerca

Il fatto

Sequestrati oltre 800 mila euro per peculato e riciclaggio nei fondi del turismo regionale

Nove indagati nelle province di Bari, Cremona, Taranto e Cagliari. Le operazioni della Guardia di Finanza ricostruiscono un sistema di distrazione di risorse pubbliche tra il 2017 e il 2022

La Guardia di Finanza di Bari

La Guardia di Finanza di Bari

BARI - Un nuovo capitolo si aggiunge all’inchiesta della Procura della Repubblica di Bari sui fondi dell’Agenzia Regionale del Turismo. Nelle scorse ore la Guardia di Finanza ha eseguito due decreti di sequestro preventivo, per un valore complessivo di oltre 800 mila euro, a carico di nove persone indagate per peculato, riciclaggio e autoriciclaggio. I provvedimenti, emessi dal Gip del Tribunale di Bari, sono stati eseguiti tra le province di Bari, Cremona, Taranto e Cagliari.

Le misure cautelari arrivano dopo ulteriori accertamenti svolti dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, che hanno permesso di individuare nuove distrazioni di denaro pubblico riconducibili al funzionamento dell’Agenzia e già oggetto, nel 2024, di un primo sequestro del valore di circa 400 mila euro.

Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini preliminari, il meccanismo contestato avrebbe coinvolto, per anni, l’allora Dirigente Generale ad interim dell’Agenzia – successivamente deceduto – e il Responsabile dell’Ufficio pagamenti, ritenuti responsabili di aver gestito risorse pubbliche con finalità completamente estranee al servizio istituzionale. La Procura parla di un vero “metodo” adottato in modo sistematico nel periodo 2017-2022, imperniato su pagamenti indebiti, compensi fuori busta e trasferimenti privi di giustificazione.

Una parte consistente delle somme sarebbe stata versata direttamente al Responsabile dell’Ufficio pagamenti e a un altro funzionario dell’Ente, anch’egli indicato come beneficiario di emolumenti eccedenti e privi di fondamento contrattuale. Altre operazioni, considerate di minor importo ma ugualmente illegittime, avrebbero favorito familiari e soggetti vicini agli indagati, ritenuti consapevoli della provenienza irregolare dei fondi.

L’attività investigativa ha inoltre accertato una serie di pagamenti non dovuti provenienti dal conto di tesoreria dell’Azienda di Promozione Turistica della provincia di Foggia, confluita nell’attuale Agenzia Regionale: importi erogati a beneficio del Responsabile e di un suo congiunto non legato da alcun rapporto di lavoro con l’Ente pubblico.

L’insieme degli elementi raccolti delinea, secondo la Procura, un sistema durato anni, fondato sull’appropriazione di denaro pubblico da parte dei funzionari che lo amministravano per ragioni d’ufficio.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori