BARI - Le organizzazioni dei consumatori Konsumer Italia e Comitato per la tutela degli utenti del mondo bancario, affiancate dall’associazione datoriale Confimi Industria Bari Bat Foggia e dal suo Centro Studi Intrapresa, hanno depositato questa mattina un esposto alla Commissione Bicamerale d’inchiesta sulle Banche chiedendo piena chiarezza sulla vicenda della Banca Popolare di Bari. L’obiettivo è tutelare gli azionisti, cittadini e imprese che hanno perso la banca di cui erano i soli proprietari, e richiamare il rispetto dei principi su cui si fonda ogni sistema economico: tutela del risparmio, pluralità dell’offerta bancaria e controllo sull’impiego dei fondi pubblici.
Le associazioni sottolineano l’esigenza, per il Mezzogiorno, di un sistema del credito capace di valorizzare il risparmio del territorio e sostenere lo sviluppo delle imprese, soprattutto quelle piccole e medie che costituiscono l’ossatura produttiva del Sud.
“Siamo molto soddisfatti di questa iniziativa”, spiega Alfonso Cialdella, presidente di Confimi Industria BaBtFg. “È il risultato di un percorso complesso e rappresenta il primo frutto dell’alleanza, fortemente voluta, tra consumatori e imprese”.
Una linea condivisa anche dal segretario generale Riccardo Figliolia, vicepresidente esecutivo del Centro Studi Intrapresa, che evidenzia il nodo principale: “Questa presa di posizione, su un tema così delicato per i baresi, ci permette di riportare al centro il ruolo delle banche come leva fondamentale dello sviluppo industriale. Il dato più preoccupante è che il nostro sistema produttivo oggi cresce con mezzi propri, perché il mondo bancario ha progressivamente abbandonato l’economia reale”.
Sulla stessa scia l’analisi di Massimo Melpignano, responsabile Banca e Finanza di Konsumer Italia. “Dietro la crisi della Popolare di Bari c’è un duplice esproprio di Stato. Il primo a scapito dei risparmiatori, che hanno visto cancellati i propri investimenti, il secondo ai danni del territorio, privato di un istituto radicato che svolgeva un ruolo centrale. Nel nuovo assetto non emerge alcuna strategia che guardi alle esigenze del Sud”.
Il presidente del Comitato per la tutela degli utenti bancari, Canio Trione, parla di un’occasione mancata: “In un contesto di spopolamento del Mezzogiorno, il sistema bancario meridionale andava rafforzato, non cancellato. Con questa iniziativa, cittadini e imprese scelgono di accompagnare le istituzioni verso una strategia economica nuova, basata sulla valorizzazione delle risorse locali e sul rispetto del risparmio, che da sempre fa del Sud uno dei principali salvadanai d’Italia e d’Europa”.
I firmatari dell’esposto hanno inoltre chiesto di essere ascoltati dalla Commissione Bicamerale per illustrare nel dettaglio i contenuti del documento e fornire ulteriore materiale utile all’inchiesta parlamentare.
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