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Taranto

Inchiesta su presunti brogli del 2022, bufera alla vigilia del voto regionale

La Procura accende i riflettori su presunte irregolarità nello scrutinio delle Politiche 2022: nel fascicolo figurano un deputato ed un consigliere regionale di Forza Italia, oltre a cinque componenti di un seggio cittadino

Urna elettorale

Urna elettorale

TARANTO - La campagna elettorale per le Regionali entra nella sua fase finale mentre in città esplode una nuova vicenda giudiziaria che riporta l’attenzione sulle Politiche del 2022. La Procura di Taranto ha infatti notificato un avviso di conclusione indagini a sette persone, accusate, a vario titolo, di concorso in falso ideologico e reati in materia elettorale.

Tra gli indagati il deputato Vito De Palma e il candidato al Consiglio regionale Massimiliano Di Cuia, entrambi di Forza Italia, nell’ambito di un’inchiesta su presunti brogli durante le operazioni di scrutinio.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il pm Mariano Buccoliero contesta ai due politici e a cinque membri del seggio 54 di Taranto ipotesi di violazioni della normativa elettorale. Le irregolarità al centro dell’indagine riguarderebbero l’attribuzione di preferenze nella circoscrizione della Camera.

L'ipotesi accusatoria è che, durante le operazioni di spoglio, sarebbero stati assegnati a Forza Italia voti che, in realtà, sarebbero spettati a Fratelli d’Italia. Una modifica che, sempre stando alla ricostruzione giudiziaria, avrebbe penalizzato Marcello Lanotte, barlettano anche lui oggi candidato alle Regionali, favorendo invece l’elezione di De Palma nel collegio Puglia 3.

L’effetto di quella presunta alterazione, secondo l’accusa, avrebbe avuto ricadute anche sull’assetto del Consiglio regionale: proprio a seguito di quell’esito, De Palma aveva lasciato il posto a Di Cuia, che subentrò nella legislatura regionale. 

Immediate le reazioni sdegnate dei due esponenti politici tarantini:

L'on. Vito De Palma: "Apprendo dalla stampa, non avendo ricevuto alcun atto, e resto sbigottito dell’esistenza di tali notizie che mi riguardano. Ribadisco che sono stato io a presentare un esposto affinché fossero acquisiti gli atti della sezione che mi venivano negati. Ho chiesto trasparenza, non il contrario. Quando mi saranno formalmente comunicati gli elementi contestati, presenterò in piena serenità tutte le controdeduzioni del caso. È sorprendente che, a una settimana dalle elezioni, vengano riesumati fatti del 2022 e si provi ad attribuire a una semplice diffida alla Corte di Appello il potere di indurre in errore pubblici ufficiali. Respingere queste ricostruzioni è un dovere. La correttezza del mio operato è documentabile e non sarà una polemica dell’ultimo momento a scalfire la fiducia dei cittadini".

Il consigliere regionale Massimiliano Di Cuia: "Con riferimento alle notizie comparse su alcuni quotidiani in merito ad un mio coinvolgimento in una vicenda giudiziaria relativa alla compilazione dei verbali di una sezione elettorale del Comune di Taranto in occasione delle elezioni politiche dell’anno 2022, ritengo indispensabile prendere pubblicamente le distanze da qualsiasi presunta ipotesi mi veda accostato alle irregolarità ipotizzate che, mi preme sottolineare, nulla hanno a che vedere con la mia attività politica ed istituzionale.

Solo per chiarezza intendo precisare che nella sezione oggetto di indagine non sono mai stato presente, per cui appare davvero singolare attribuirmi alcuna attività posta in essere. Inoltre, non posso tacere le forti perplessità che nutro sia in merito al mio coinvolgimento in una vicenda paradossale cui sono del tutto estraneo e sia in relazione alla sospetta tempistica, ossia nel pieno di una campagna elettorale e proprio alla vigilia delle elezioni regionali in cui sono candidato.

Ed ancora, la notifica dell’avviso di conclusioni delle indagini preliminari proprio alla vigilia delle elezioni regionali appare piuttosto “singolare”, ove si consideri che, ad oggi, non si è ancora espressa la Giunta della Camera dei Deputati, alla quale è stata rimessa la vicenda per ogni valutazione e decisione in merito.

Infine, desidero segnalare che ho già dato mandato agli Avvocati a cui ho affidato la difesa della mia persona di valutare la opportunità di esperire ogni azione utile a tutelare la mia onorabilità e la mia immagine che viene ingiustamente lesa da gravi affermazioni calunniose che respingo fermamente.

La mia vita personale, politica e professionale è stata da sempre votata alla chiarezza e alla correttezza verso la mia famiglia, i cittadini e, soprattutto, verso la Giustizia.

Seppur amareggiato, resto fiducioso nell’operato della magistratura e continuo, imperterrito, ancora con più forza il mio impegno politico, nella convinzione che tale passaggio costituisca un mero atto dovuto cui non potrà che far seguito un positivo epilogo".

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