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Il caso

Il nodo delle nomine nelle Asl, lontana l’intesa a una settimana dal voto

In scadenza i commissariamenti dei vertici di cinque aziende sanitarie su sei. Sul tavolo due opzioni, ma il governatore rinvia la decisione per mancanza di accordo politico

Michele Emiliano e Antonio Decaro

Michele Emiliano e Antonio Decaro

BARI - È ancora ferma la decisione sulle prossime mosse per guidare le cinque aziende sanitarie pugliesi rimaste senza direttori generali. I commissariamenti, già prorogati una prima volta, sono scaduti il 15 novembre, ma il presidente della Regione Michele Emiliano non ha ancora convocato la giunta per scegliere come procedere. Sul tavolo restano due possibili opzioni: da un lato vi è l’ipotesi di un’ulteriore proroga dei commissariamenti, che potrebbe essere legittimata da una sentenza della Corte Costituzionale e consentirebbe di estendere la fase transitoria fino a un anno complessivo. Dall’altro, la possibilità di procedere come in una normale fase amministrativa con l’adozione di nuove nomine che definirebbero la guida delle aziende sanitarie per i prossimi anni.

I manager coinvolti sono Vito Gregorio Colacicco (Asl Taranto), Giuseppe Pasqualone (Policlinico Riuniti di Foggia), Tiziana Dimatteo (Asl Bt), Alessandro Delle Donne (Oncologico di Bari) e Luigi Fruscio per l’Irccs di Castellana. I loro contratti sono scaduti a marzo e rinnovati in forma commissariale sino al 15 novembre.

I primi sei mesi sono trascorsi senza che il governatore raggiungesse un’intesa con il candidato del centrosinistra Antonio Decaro, che punta ad essere il prossimo Governatore. 

Secondo quanto trapela dagli ambienti regionali, tra le ragioni dell’ennesimo mancato accordo peserebbe anche la volontà di Decaro di non sbilanciare gli equilibri politici a una settimana dal voto. Dare il via libera a scelte così delicate potrebbe infatti, in questa fase, destabilizzare interi pacchetti di consenso, incidendo sulla campagna elettorale.

In questo quadro, Emiliano appare intenzionato a evitare scelte unilaterali nella speranza di trovare un’intesa dell’ultima ora con Decaro, ma il quadro resta immobile. 

Ad oggi, l’ipotesi più realistica resta quella di una nuova proroga dei commissariamenti, scelta che garantirebbe continuità alla macchina amministrativa senza forzare decisioni politicamente sensibili alle porte delle elezioni del 23 e 24 novembre.

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