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Porti pugliesi dell'Adriatico a gonfie vele: il sistema tiene nonostante la crisi globale

Nei primi nove mesi del 2025 i sei porti dell’AdSPMAM confermano solidità e capacità di adattamento. Crescono i container e i crocieristi. Il presidente Mastro: “Investiamo in innovazione e sostenibilità per restare competitivi”

Il porto di Bari

Il porto di Bari

BARI - Nonostante le turbolenze dell’economia mondiale, i porti del Sistema del Mare Adriatico Meridionale continuano a crescere, confermandosi infrastrutture strategiche per il commercio e la mobilità nel Sud Italia. Da gennaio a settembre 2025, gli scali di Bari, Brindisi, Barletta, Monopoli, Manfredonia e Termoli hanno movimentato oltre 12 milioni di tonnellate di merci e più di 1,5 milioni di passeggeri, mantenendo risultati nettamente superiori ai livelli pre-pandemia.

Secondo l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), i primi nove mesi del 2025 segnano un rallentamento fisiologico dei traffici, legato alle incertezze geopolitiche, all’aumento dei costi energetici e alla contrazione dei consumi globali. Tuttavia, il sistema ha dimostrato una notevole capacità di tenuta, mantenendo indicatori economici positivi e consolidando il suo ruolo di snodo fondamentale per gli scambi con i Paesi balcanici e il Mediterraneo orientale.

Nel periodo considerato si sono registrati oltre 4.000 accosti, in calo del 6% rispetto al 2024 ma comunque superiori del 12% rispetto al 2019, anno pre-Covid. Le merci movimentate superano i 12 milioni di tonnellate, con una flessione del 7% mitigata però dall’aumento delle rinfuse solide (+13%), trainate dai cereali (+23%) e dai TEU (+40%), in costante crescita da sette anni. Solo nel comparto cerealicolo, comprendente grano duro, tenero e mais, sono state movimentate 1,8 milioni di tonnellate.

Il traffico Ro-Ro e Ro-Pax, con oltre 243 mila mezzi movimentati, registra un lieve calo rispetto al 2024 ma resta superiore ai dati pre-pandemia. Stabile il numero dei passeggeri dei traghetti, oltre 1,5 milioni, mentre continua la crescita del turismo crocieristico, con 516 mila crocieristi (+14% sul 2024 e +25% sul 2023).

Il porto di Bari si conferma il principale scalo commerciale del sistema, con 1.480 navi accostate (+1,4%) e risultati positivi in tutti i comparti. Le rinfuse solide crescono di oltre il 30%, superando 1,7 milioni di tonnellate, grazie all’aumento dei cereali (+40%) e dei prodotti chimici (+27%). Anche le merci varie registrano un incremento dell’1%, raggiungendo quasi 4 milioni di tonnellate, mentre i container TEU segnano un balzo del +35% in numero e +9,4% in tonnellaggio. Buona anche la tenuta dei Ro-Ro, con variazioni minime. Per il traffico passeggeri, 840 mila viaggiatori sui traghetti e 430 mila crocieristi (+21%) con 152 navi approdate.

A Brindisi, i traffici risentono della chiusura della centrale Enel Federico II e della riduzione della produzione Versalis, ma lo scalo resta operativo con 1.170 accosti e 4,4 milioni di tonnellate di merci movimentate. La flessione complessiva del 22% è bilanciata dal trasporto Ro-Ro, che con 96 mila mezzi movimenta oltre 3 milioni di tonnellate di merci. In lieve calo i passeggeri traghetti (462 mila, -10%), mentre il turismo crocieristico si consolida con 86 mila crocieristi e 44 toccate. In prospettiva, l’attivazione del pontile a briccole e le nuove infrastrutture già in costruzione promettono una ripresa dei volumi nel 2026.

Il porto di Barletta cresce del 6% rispetto al 2024, movimentando 606 mila tonnellate di merci, grazie alla spinta dei prodotti chimici liquidi (+100%), delle rinfuse solide (+27%) e dei minerali e cementi (+12%). In aumento anche gli accosti navali, 139 nel periodo considerato (+2,2%).

Risultati incoraggianti anche per Monopoli, definito il “porto gioiello” del sistema, con 160 accosti (+30%) e una vivace crescita di traffici diversificati. Le rinfuse liquide raggiungono 232 mila tonnellate, mentre le rinfuse solide arrivano a 86 mila tonnellate (+27%). In forte espansione il comparto crocieristico, con 2.951 passeggeri (+23%), confermando Monopoli come meta di turismo marittimo di nicchia e di lusso.

«Il 2025 rappresenta un anno di assestamento per i traffici portuali – ha commentato il presidente dell’AdSPMAM, Francesco Mastro –. Dopo un periodo di crescita sostenuta, il rallentamento dell’economia mondiale si riflette anche sui nostri numeri. Tuttavia, la solidità complessiva del sistema, la crescita dei container e del comparto crocieristico e la stabilità dei flussi passeggeri dimostrano la forza della nostra infrastruttura logistica. Continueremo a investire in innovazione, sostenibilità e transizione digitale per rendere i nostri porti sempre più competitivi».

Tra i dati più significativi dei primi nove mesi del 2025 figura anche l’aumento degli approdi di yacht privati e commerciali, in particolare nei porti di Brindisi, Monopoli e Bari, a conferma dell’attrattività turistica e commerciale delle coste adriatiche.

Tutte le statistiche sono elaborate grazie al sistema tecnologico GAIA, il Port Community System multi-porto che consente di monitorare in tempo reale merci, passeggeri e mezzi in transito negli scali di Bari, Brindisi, Barletta, Monopoli, Manfredonia e Termoli. I dati raccolti vengono analizzati dall’Ufficio Statistiche dell’AdSPMAM, garantendo trasparenza, uniformità e precisione nella gestione dei flussi portuali del sistema adriatico meridionale.

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