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L'intervento
05 Novembre 2025 - 09:29
La Bandiera della Marina Militare
BARI - Dopo la giornata di celebrazioni del 4 novembre, dedicata alle Forze Armate e all’Unità nazionale, il Sindacato Italiano Militari Marina (Sim Marina) lancia un appello al Governo: “Onori e cerimonie non bastano. È tempo che il personale militare venga ascoltato davvero”. Con un comunicato firmato dai vertici dell’organizzazione, il sindacato denuncia il mancato dialogo con l’esecutivo sulla Legge di Bilancio e l’assenza di risorse destinate al rinnovo dei contratti e al sostegno economico dei militari e delle loro famiglie.
Secondo quanto dichiarato, il 13 ottobre le rappresentanze sindacali avevano presentato una richiesta formale di audizione al Governo, chiedendo un confronto diretto sulle scelte di bilancio relative al comparto difesa. Tuttavia, il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 17 ottobre, ha approvato la manovra economica senza coinvolgere le associazioni di categoria e, ad oggi, nessuna risposta è giunta ai sindacati.
Il Sim Marina evidenzia come l’aumento della spesa militare, spesso citato nei documenti ufficiali, riguardi quasi esclusivamente armamenti e tecnologie, mentre nessuna misura concreta sembra destinata al personale che ogni giorno garantisce la sicurezza nazionale. “Chi difende il Paese vive le stesse difficoltà di milioni di italiani – si legge nella nota –. Abbiamo famiglie, mutui, figli da crescere. Non chiediamo privilegi, ma il riconoscimento di un lavoro che comporta sacrifici e rischi unici nel panorama civile”.
Il sindacato si rivolge direttamente alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, chiedendole di trasformare il 4 novembre in “un punto di svolta reale”, capace di unire celebrazione e azione concreta. “Serve dialogo, non solo parole di circostanza – sottolinea il Sim Marina –. L’assenza di ascolto sta già producendo effetti tangibili: gli arruolamenti sono in calo, e sempre meno giovani scelgono la carriera militare, non per mancanza di senso del dovere, ma per mancanza di prospettive e fiducia”.
Il comunicato ricorda inoltre un precedente significativo: nel 2014, in occasione del tentativo di prolungare il blocco degli automatismi stipendiali, il Governo scelse di ascoltare le istanze dei militari, aprendo una stagione di unità tra maggioranza e opposizione. Oggi, secondo il sindacato, quello spirito di ascolto sembra essersi perduto. “Una volta si diceva che eravamo figli dell’opposizione e orfani del Governo – affermano i vertici del Sim Marina –. Oggi rischiamo di essere orfani di tutti”.
Il sindacato conclude riaffermando la propria disponibilità al confronto con spirito costruttivo e senso delle istituzioni, ma anche la determinazione a ottenere risposte concrete. “Il 4 novembre è passato – si legge in chiusura –. Ora è il momento delle scelte. L’Italia celebri i suoi militari non solo con le parate, ma riconoscendo il loro valore con atti e risorse reali”.
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