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Il fatto

Tragedia sulla provinciale Monopoli–Castellana: muore in un incidente Piero Longo, il padre di Giovanni, scomparso nel 2017

L’uomo, 60 anni, è deceduto dopo essere finito con la sua auto contro un muretto a secco. Otto anni fa aveva perso le tracce del figlio, mai più ritrovato

Una ambulanza del 118

Una ambulanza del 118 - archivio

MONOPOLI - È morto in un drammatico incidente stradale Piero Longo, 60 anni, conosciuto per la lunga battaglia condotta alla ricerca del figlio Giovanni, scomparso nel marzo 2017. L’uomo ha perso la vita intorno alle 13.30 di domenica 2 novembre lungo la strada provinciale che collega Monopoli a Castellana Grotte, nel Barese.

Secondo una prima ricostruzione, Longo era alla guida della sua utilitaria quando, nel tentativo di evitare un trattore che si stava immettendo sulla carreggiata, ha perso il controllo del veicolo, terminando la corsa contro un muretto a secco. L’impatto è stato violentissimo. I soccorritori lo hanno estratto ancora vivo dalle lamiere, ma le sue condizioni sono apparse subito gravissime. È morto poco dopo il trasporto al pronto soccorso di Monopoli.

Sul luogo dell’incidente sono intervenute la polizia stradale e la polizia locale, che hanno effettuato i rilievi e disposto il sequestro dei mezzi coinvolti.

La notizia della morte di Longo ha profondamente scosso la comunità monopolitana, già segnata anni fa dalla scomparsa del figlio Giovanni, di cui si persero le tracce il 6 marzo 2017, quando aveva 26 anni. Il giovane, che si arrangiava con lavori saltuari da parcheggiatore e giardiniere, uscì di casa quel giorno indossando una felpa grigia, un paio di jeans e scarpe antinfortunistiche. Portò con sé il cellulare e il portafogli, ma lasciò nella sua stanza gli occhiali da vista. L’ultima telefonata alla madre fu alle 19, poi di lui non si seppe più nulla.

Da allora, Piero Longo e la moglie non avevano mai smesso di cercarlo, lanciando più volte appelli anche attraverso la trasmissione Chi l’ha visto?. In una delle sue dichiarazioni più toccanti, Longo disse: “Siamo vittime di un punto interrogativo. Ogni volta che si trova un cadavere, il nostro cuore batte a mille all’ora.

Quel padre, che per otto anni aveva vissuto sospeso tra speranza e dolore, è morto senza conoscere la verità sulla sorte di suo figlio. Il suo nome resterà legato a una delle vicende più misteriose e dolorose della cronaca pugliese recente.

La città di Monopoli oggi piange due volte: per un uomo conosciuto e stimato, e per un destino crudele che ha unito padre e figlio nell’ombra di un mistero mai risolto.

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