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L'intervento

“Taranto è allo stremo, il Governo Meloni l’ha abbandonata”

Il vicepresidente del Movimento 5 Stelle, sen. Mario Turco, denuncia i dati Inps 2024 sulla provincia ionica: tasso di occupazione fermo al 40,7% e oltre metà della cassa integrazione straordinaria regionale concentrata sul capoluogo jonico

Una veduta aerea di Taranto

Una veduta aerea di Taranto

TARANTO - Un quadro definito “drammatico” quello che emerge dai dati INPS 2024 sul mercato del lavoro nella provincia ionica. A denunciarlo è il senatore Mario Turco, vicepresidente del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo, che parla di una città “senza prospettive” e “abbandonata dal Governo Meloni”.

Secondo l’analisi diffusa dal senatore, il tasso di occupazione a Taranto si ferma al 40,7%, ben 10 punti sotto la media pugliese (51,2%) e oltre 20 punti sotto quella nazionale (62,2%). Anche il tasso di disoccupazione, pari al 10,5%, risulta superiore sia alla media regionale (9,3%) sia a quella italiana (6,5%).

Ancora più allarmanti i numeri legati agli ammortizzatori sociali: 17.018 lavoratori risultano beneficiari di misure per la sospensione dal lavoro, di cui 10.813 in cassa integrazione straordinaria (CIGS), pari a oltre il 55% del totale regionale. Dati che, secondo Turco, “certificano l’assenza di una politica industriale e la totale indifferenza del Governo verso Taranto e la sua gente”.

Per il senatore pentastellato, il territorio vive una condizione di emergenza economica e sociale senza precedenti. “Il Governo Meloni si è voltato dall’altra parte – ha dichiarato Turco – lasciando una provincia in ginocchio, con imprese che chiudono, giovani costretti a emigrare e famiglie sempre più travolte dalla povertà. Taranto è una bomba sociale pronta a esplodere e non può continuare a vivere di assistenzialismo e promesse mancate”.

Il rappresentante del Movimento 5 Stelle ha rilanciato la proposta di un Piano straordinario di riconversione economica, sociale e culturale della provincia, da finanziare con risorse dedicate e da attuare attraverso un cronoprogramma vincolante. “È necessario aprire nuovi settori produttivi – ha spiegato Turco – puntando su energie rinnovabili, cantieristica, economia del mare, innovazione, ricerca, turismo sostenibile e cultura. Solo così potremo restituire lavoro stabile, dignità e futuro a una comunità che ha già pagato un prezzo altissimo”.

Turco ha infine rivolto un appello anche al livello istituzionale regionale, sostenendo che il prossimo esecutivo pugliese dovrà “invertire la rotta, rompere con anni di immobilismo e guidare la rinascita del territorio”.

Taranto deve tornare a essere una priorità nazionale e regionale – ha concluso – non una periferia dimenticata. Il Movimento 5 Stelle continuerà a battersi in Parlamento e sul territorio perché la città e la sua provincia tornino al centro delle politiche pubbliche, diventando un modello di sviluppo sostenibile e giusto per tutto il Mezzogiorno.”

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