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Taranto

“Dati Inps drammatici, serve una svolta per lavoro e dignità”

Il coordinatore territoriale della Uil Gennaro Oliva commenta il Rendiconto Sociale 2024: occupazione ferma al 40,7%, disuguaglianze di genere e dipendenza industriale ancora forti

Gennaro Oliva

Gennaro Oliva

TARANTO - “I numeri dell’INPS raccontano una provincia in profonda sofferenza sociale e occupazionale. Taranto non può più permettersi di restare ferma.” È la dura presa di posizione di Gennaro Oliva, coordinatore territoriale della UIL di Taranto, dopo la pubblicazione del Rendiconto Sociale Provinciale 2024 dell’istituto previdenziale.

I dati, spiega Oliva, descrivono una realtà segnata da disoccupazione cronica, precarietà e povertà crescente. Nonostante un saldo positivo tra assunzioni e cessazioni, Taranto continua a essere ultima in Puglia e tra le province più fragili d’Italia. Il tasso di occupazione si attesta al 40,7%, molto lontano dal 51,2% regionale e dal 62,2% nazionale. A soffrire di più restano donne e giovani, categorie sulle quali pesa un divario ormai strutturale.

Il lavoro femminile è ancora marginalizzato – sottolinea Oliva – e questo si traduce in redditi più bassi e pensioni inferiori rispetto agli uomini. A Taranto il gender gap resta una ferita aperta e inaccettabile.”

Sul piano industriale, la UIL segnala la persistente dipendenza economica dall’ex Ilva e dalle crisi dell’indotto. Emblematici i dati sulla Cassa Integrazione Straordinaria, che nel 2024 ha coinvolto 10.813 posizioni nella provincia ionica, pari a quasi il 60% delle 19.666 registrate in tutta la Puglia. “Questo numero – osserva Oliva – è la prova che il nostro territorio vive ancora legato a un modello industriale vecchio e insostenibile, incapace di assicurare stabilità e futuro.”

Il rapporto dell’INPS mette in luce anche la dimensione sociale del disagio: oltre 40.900 trattamenti per invalidità civile, con una prevalenza femminile del 60%, e una crescita costante degli ammortizzatori sociali e delle misure di sostegno al reddito, con 14.054 richieste per l’Assegno di Inclusione e 2.717 per il Supporto Formazione Lavoro. “Dietro queste cifre ci sono persone in difficoltà, famiglie che non riescono più a reggere, giovani costretti a lasciare la città per trovare lavoro altrove”, denuncia il coordinatore.

A preoccupare il sindacato è anche il crollo delle pensioni anticipate con Opzione Donna, passate da 142 nel 2022 a 21 nel 2024, segnale – spiega Oliva – “di politiche nazionali che continuano a penalizzare le donne, già svantaggiate da carriere discontinue e salari più bassi.”

Per la UIL di Taranto, il quadro tracciato dal Rendiconto INPS deve essere il punto di partenza per una svolta concreta nelle politiche del lavoro e dello sviluppo. “Non possiamo limitarci alla fotografia delle difficoltà – aggiunge Oliva – serve un nuovo modello economico fondato su occupazione stabile, sicurezza, pari opportunità e innovazione. Il futuro di Taranto non può essere il declino: questa città merita una rinascita fondata sul lavoro e sulla dignità delle persone.”

In chiusura, Oliva punta il dito contro la classe politica locale e regionale: “In questi anni la politica non ha saputo assumersi responsabilità. L’immobilismo ha impoverito il tessuto economico e sociale di Taranto. Il futuro non si costruisce con annunci, ma con scelte coraggiose e fatti concreti. A Taranto servono rispetto, impegno reale e una visione capace di restituire speranza e occupazione a tutti.”

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