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Giochi del Mediterraneo 2026

“Ora servono fatti, non chiacchiere. Ferrarese sta facendo ciò che la politica non ha saputo fare”

Il segretario di Confartigianato, Fabio Paolillo, elogia il lavoro del commissario e del sindaco Bitetti: “Taranto deve credere nel suo rilancio, basta burocrazia e sterile polemica”

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Giochi del Mediterraneo

TARANTO - “È il momento dei fatti, non delle parole”. Con queste parole Confartigianato Imprese Taranto sceglie di schierarsi apertamente al fianco del commissario straordinario Massimo Ferrarese, dopo le rassicurazioni espresse dal ministro dello Sport Andrea Abodi durante la visita ai cantieri dei Giochi del Mediterraneo 2026.

«Ferrarese – ha dichiarato il segretario generale Fabio Paolillo – sta facendo ciò che la politica locale non è riuscita a realizzare: agisce con coraggio, pragmatismo e responsabilità per salvare una situazione ereditata ai limiti del praticabile».

Confartigianato individua le cause dei ritardi nella mancata programmazione degli anni passati e invita la città a stringersi intorno all’obiettivo. «L’emergenza sui tempi nasce dall’incapacità di chi, in passato, non ha saputo pianificare – sottolinea Paolillo –. Ora è il momento di concentrarsi sul traguardo. I Giochi del Mediterraneo rappresentano un’occasione di crescita e sviluppo che qualcuno ha ridotto a terreno di polemiche e vetrina personale. Dal 2019, anno in cui Taranto ottenne l’assegnazione, sarebbe servita concretezza, non proclami. Meno male che il commissario sta rimettendo le cose in ordine».

Confartigianato elogia anche la sinergia tra la struttura commissariale e il sindaco Piero Bitetti, giudicandola «un segnale di responsabilità istituzionale». «Il territorio – aggiunge Paolillo – non può restare ostaggio dell’inefficienza e della burocrazia. Serve unità d’intenti per restituire dignità e fiducia a una città che merita ben altro destino».

Ma l’obiettivo non deve essere soltanto la realizzazione delle opere. «Taranto deve trarre benefici duraturi dall’evento – prosegue Paolillo –. Non solo nuove infrastrutture, ma una vera rinascita economica e sociale, capace di riportare vitalità nelle botteghe, nei negozi e nelle strade, generando entusiasmo e nuove opportunità per tutti».

Il segretario denuncia le difficoltà quotidiane delle imprese: «Operare in questo territorio è un percorso a ostacoli tra resistenze e inerzia. Chi riesce a ottenere risultati qui merita davvero una statua». E conclude con un appello al sistema istituzionale: «Governo, enti locali e autorità sportive devono continuare a fare squadra. Solo così Taranto potrà liberarsi, finalmente con i fatti, dall’etichetta di città sfortunata e dimenticata».

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