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Brindisi

Oltre 10 mila video pedopornografici nei computer: arrestati due uomini

In manette un 70enne di Ostuni e un 50enne di Brindisi. L’operazione, coordinata dalla Procura di Lecce, è stata condotta dal Centro operativo sicurezza cibernetica di Bari in collaborazione con la sezione brindisina

Polizia Postale

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BRINDISI - Detenevano più di 10 mila video pedopornografici archiviati nei propri computer e in altri dispositivi elettronici. Con questa accusa sono stati arrestati due uomini, un 70enne di Ostuni e un 50enne di Brindisi, al termine di un’indagine della Polizia di Stato che ha portato alla scoperta di un archivio digitale di dimensioni eccezionali.

L’operazione rientra in una più ampia attività di contrasto alla pedopornografia online e di tutela dei minori, condotta dal Centro operativo sicurezza cibernetica (Cosc) di Bari, con il supporto della sezione di Brindisi e sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Lecce.

Le indagini, avviate da tempo e basate su un costante monitoraggio delle attività in rete dei due sospettati, hanno permesso di raccogliere elementi tali da giustificare le perquisizioni domiciliari ordinate dall’autorità giudiziaria. Durante i controlli, gli agenti hanno rinvenuto un ingente quantitativo di materiale pedopornografico, conservato su computer, hard disk e altri supporti informatici.

Tutti i dispositivi elettronici sono stati sequestrati e saranno sottoposti a ulteriori accertamenti tecnici per individuare la provenienza dei file e verificare eventuali canali di scambio o diffusione in rete. Gli investigatori del Cosc ritengono che il materiale sequestrato possa rappresentare una parte di una rete più ampia di scambi illegali online.

Al termine delle operazioni, su disposizione della Procura di Lecce, i due uomini sono stati trasferiti nel carcere di Lecce, dove resteranno a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’accusa nei loro confronti è di detenzione di ingente quantitativo di materiale pedopornografico, un reato che prevede pene severe.

L’indagine proseguirà nei prossimi giorni per chiarire se i due arrestati avessero avuto contatti con altre persone coinvolte in attività analoghe e per definire l’esatta estensione della rete di diffusione del materiale illecito.

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