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Crisi idrica in Puglia, la Regione dichiara lo stato di emergenza

La Giunta approva il Piano 2025-2026 condiviso con Acquedotto Pugliese: disponibilità d’acqua sotto il 50% della media decennale e livello di severità “elevato” dichiarato dall’Osservatorio nazionale

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Invasi vuoti - archivio

BARI - La Puglia entra ufficialmente in stato di emergenza regionale per la crisi idrica. La decisione è arrivata nel pomeriggio di ieri, al termine della riunione della Giunta regionale, che ha approvato il Piano di emergenza per il superamento della crisi idrica 2025-2026 nel comparto potabile, redatto in collaborazione con Acquedotto Pugliese (Aqp).

Il provvedimento si fonda su un dato allarmante: la disponibilità d’acqua negli invasi è scesa sotto il 50% della media degli ultimi 10 anni, un livello che non consente di garantire la copertura del fabbisogno potabile nei prossimi mesi. La situazione, definita ormai “emergenziale conclamata”, è stata confermata anche dall’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici (Opui) del Distretto idrografico dell’Appennino meridionale, che nella seduta del 23 settembre 2025 ha assegnato al comparto potabile pugliese un livello di severità idrica “elevato”.

Già a partire da ottobre, Acquedotto Pugliese ha avviato misure straordinarie di contenimento delle pressioni di rete, per compensare la progressiva riduzione delle fonti di approvvigionamento. L’obiettivo del Piano è fornire una mappa aggiornata della crisi e individuare una linea d’azione coordinata per contrastare la carenza d’acqua, attraverso interventi sia strutturali – come opere e infrastrutture – sia non strutturali, legati alla gestione e all’uso razionale della risorsa.

La Giunta ha riconosciuto che sussistono tutte le condizioni per dichiarare lo stato di crisi regionale, correlando la condizione emergenziale a un rischio concreto di deficit idrico per il sistema potabile pugliese. Il Piano approvato servirà come quadro operativo per i prossimi due anni, con l’obiettivo di mitigare gli effetti della siccità e garantire la continuità del servizio idrico.

Parallelamente, l’esecutivo regionale ha approvato alcune misure legate alla gestione delle risorse idriche e alla pianificazione infrastrutturale. È stata adottata una modifica al Piano di Tutela delle Acque, con la fusione degli agglomerati urbani di Locorotondo e Fasano e l’inclusione di nuove località del territorio fasanese che saranno dotate di reti fognarie. L’intervento è propedeutico alla futura dismissione del depuratore di Locorotondo e alla realizzazione di un’infrastruttura di convogliamento verso l’impianto di Fasano Forcatella, che sarà a sua volta potenziato.

La Giunta ha inoltre dato il via libera al secondo Programma d’Azione del Contratto di Fiume del Canale Reale, documento valido per il triennio 2024-2027, che elenca le attività da attuare nel breve periodo in coerenza con la visione strategica tracciata dal Documento Strategico del Contratto. L’obiettivo è coordinare i soggetti pubblici e privati coinvolti nella tutela del bacino e nella valorizzazione ambientale del territorio.

Con queste decisioni, la Regione Puglia tenta di fronteggiare una crisi idrica senza precedenti, pianificando interventi immediati e strategie di lungo periodo per la sicurezza delle risorse idriche e la resilienza del sistema idrico regionale.

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