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Bari
23 Ottobre 2025 - 10:06
Ricci di mare aperti
BARI - Arrivano finalmente gli aiuti economici per i pescatori colpiti dallo stop alla raccolta dei ricci di mare, un provvedimento che, pur nato con l’obiettivo di salvaguardare l’ambiente marino, ha di fatto bloccato l’attività di circa 200 operatori subacquei professionali in tutta la Puglia.
La delibera approvata dalla Giunta regionale prevede che anche i lavoratori marittimi in possesso di regolare autorizzazione alla pesca subacquea professionale possano accedere ai fondi pubblici previsti nell’ambito delle misure di tutela della specie. Una decisione accolta positivamente da Coldiretti Pesca Puglia, che da mesi sollecitava un intervento per sostenere un comparto fortemente penalizzato dal fermo.
“La tutela dell’ambiente è una priorità, ma deve andare di pari passo con la salvaguardia di chi vive di questo lavoro”, spiegano dall’associazione, che ha avanzato anche una proposta per rendere più trasparente e sostenibile il mercato dei ricci di mare.
L’idea è quella di istituire una piattaforma telematica con comunicazione giornaliera delle vendite, che riporti i dati dei prodotti e dei destinatari. In questo modo – sottolinea Coldiretti – sarebbe possibile monitorare in tempo reale i flussi commerciali, contrastare la pesca illegale e costruire un vero e proprio “percorso del riccio di mare” tracciabile e certificato, destinato a diventare in futuro anche un marchio di qualità riconoscibile per i consumatori.
Nel frattempo, Coldiretti Pesca propone di diversificare le attività dei pescatori durante i periodi di fermo, impiegandoli in interventi di manutenzione e ripristino dei fondali, come il recupero di reti o materiali abbandonati in mare. Una misura che permetterebbe di coniugare la tutela ambientale con il sostegno al reddito dei lavoratori.
Altro punto cruciale è la lotta alla pesca abusiva, fenomeno che continua a minacciare la popolazione dei ricci di mare. L’organizzazione chiede un rafforzamento dei controlli e regole più rigorose sulla produzione e vendita della polpa di riccio, spesso ottenuta attraverso canali non autorizzati che compromettono la sopravvivenza della specie tutto l’anno.
In questa direzione, Coldiretti suggerisce anche la creazione di una piattaforma pubblica per le segnalazioni di pesca illegale, che permetta a cittadini e operatori di denunciare in tempo reale alle autorità competenti eventuali attività sospette.
Infine, per garantire un approccio scientifico e condiviso, Coldiretti Pesca Puglia propone l’istituzione di un tavolo tecnico permanente, che riunisca pescatori professionali, associazioni di categoria, Università e WWF, con l’obiettivo di promuovere studi e monitoraggi sulla riproduzione del riccio di mare e sull’impatto delle attività di pesca sull’ecosistema costiero.
“Il futuro della pesca pugliese passa dalla sostenibilità e dalla legalità – conclude Coldiretti –. Solo con regole chiare e strumenti di tracciabilità potremo tutelare il mare, i pescatori e l’economia costiera”.
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