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Andria

Fabbro e parrucchiere abusivi: sigilli ai locali e sanzioni fino a 5 mila euro

Le Fiamme Gialle hanno smascherato due attività completamente prive di autorizzazioni e non in regola con gli obblighi fiscali. Sequestrate attrezzature e avviata la ricostruzione dei ricavi non dichiarati

La Guardia di Finanza in un laboratorio di un fabbro di Andria

La Guardia di Finanza in un laboratorio di un fabbro di Andria

ANDRIA - Due esercizi abusivi, uno di fabbro e uno di parrucchiere, sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza nel territorio di Andria, nell’ambito dei controlli sul contrasto all’economia sommersa condotti dal Comando Provinciale di Barletta-Andria-Trani.

I militari della Compagnia di Andria, impegnati nel consueto monitoraggio economico del territorio, hanno notato un insolito via vai di persone e veicoli nei pressi di due locali privi di qualsiasi insegna o segnalazione di attività commerciale. Dai successivi accertamenti, le banche dati in uso al Corpo non risultavano riportare alcuna attività in quelle sedi.

Gli approfondimenti investigativi hanno portato a scoprire che il fabbro operava senza alcun tipo di autorizzazione amministrativa, esercitando di fatto un’attività completamente illegale. Diversa ma ugualmente irregolare la situazione del parrucchiere, che pur avendo formalmente cessato la propria attività da anni, continuava a ricevere clienti e a lavorare “in nero”, eludendo le norme fiscali e sanitarie previste dal settore.

Accertate le violazioni, le Fiamme Gialle hanno posto sotto sequestro le attrezzature e i macchinari presenti nei due locali, apponendo i sigilli agli immobili in cui venivano esercitate le attività abusive. I titolari sono stati segnalati alle autorità amministrative competenti, che potranno applicare sanzioni fino a 5.000 euro.

Parallelamente, sono state avviate le operazioni per la ricostruzione dei redditi non dichiarati e non tassati, con l’obiettivo di recuperare all’Erario le imposte evase.

Lo studio da parrucchiere completamente abusivo

L’intervento rientra nella costante azione della Guardia di Finanza a tutela della legalità economica e della concorrenza leale. L’economia sommersa – spiegano dal Comando Provinciale – rappresenta un ostacolo allo sviluppo del territorio, poiché altera il mercato, penalizza gli imprenditori onesti, favorisce il lavoro irregolare e sottrae risorse pubbliche fondamentali per la collettività.

L’operazione conferma l’impegno delle Fiamme Gialle nel monitoraggio capillare delle attività economiche del territorio andriese, con l’obiettivo di contrastare le pratiche abusive e garantire un sistema produttivo più equo e trasparente.

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