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Il caso

Lettera aperta di Manna a Urso sui fanghi ex Ilva: richieste di chiarimenti e nuovi elementi

Il fondatore di VeraLeaks sollecita spiegazioni al ministro sulla gestione e sulla destinazione dei fanghi prodotti dall'ex Ilva e rivendica 10 anni di segnalazioni e cita audizioni in 3 procure

La denuncia di VeraLeaks

La denuncia di VeraLeaks

TARANTO - Luciano Manna, fondatore di VeraLeaks, ha inviato una lettera aperta al ministro Adolfo Urso nella quale chiede spiegazioni sulla gestione e sulla destinazione dei fanghi prodotti dall'ex Ilva.

Nella missiva Manna solleva dubbi e chiede trasparenza sugli spostamenti dei materiali e sulle procedure di controllo adottate negli ultimi anni. Secondo il firmatario, il dossier sui fanghi è seguito da oltre 10 anni e, per le sue segnalazioni, egli afferma di essere stato ascoltato da magistrati delle procure di Taranto, Catania e Siracusa.

Nel testo Manna ricostruisce episodi che, a suo dire, riguarderebbero il trasferimento di materiali verso impianti e discariche in Sicilia e successivamente verso destinazioni estere, tra cui Grecia e Cipro. Manna sostiene che in passato alcune navi e spedizioni avrebbero fatto discutere e che su quei trasferimenti siano state svolte indagini.

Un punto centrale della lettera riguarda le presunte tracce di radioattività. Manna riferisce che, dopo le sue denunce, la polizia giudiziaria della procura di Taranto avrebbe riscontrato anomalie su alcuni campioni, e chiede che le autorità competenti forniscano chiarimenti e trasparenza sugli esiti delle verifiche. Il fondatore di VeraLeaks cita inoltre segnalazioni di trasferimenti di materiali in capannoni della provincia di Bari, in località che lui indica come Terlizzi, Modugno e Bitonto, e solleva preoccupazioni per la sicurezza degli operatori coinvolti nelle operazioni di bonifica.

La lettera invita il ministro a tornare a Taranto e a confrontarsi sui temi sollevati, auspicando un incontro diretto per verificare documenti e luoghi indicati dall'autore della missiva. Manna chiede che siano chiariti anche i criteri di controllo e informazione rivolti ai lavoratori esposti e ai cittadini.

La vicenda resta al centro di richieste di chiarimento da parte della società civile e delle istituzioni locali; spetterà agli organi investigativi competenti approfondire le segnalazioni e rendere noti eventuali riscontri documentati.

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