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Statte
20 Ottobre 2025 - 19:36
Hiab Statte
Svolta al Mimit nella vertenza Hiab, azienda svedese specializzata nella produzione di attrezzature per il sollevamento e la movimentazione delle merci, con due stabilimenti produttivi in Italia, uno a Bologna e uno a Statte, in provincia di Taranto.
Durante l’incontro - che si è svolto alla presenza dei rappresentanti di Hiab, delle istituzioni locali e delle organizzazioni sindacali e datoriali - è emerso che tre realtà industriali hanno manifestato interesse a presentare proposte per il percorso di reindustrializzazione dello stabilimento di Statte, offrendo nuove prospettive per affrontare e superare la crisi in corso.
“Ci avviciniamo alla definizione di una soluzione condivisa, con l’obiettivo di addivenire a una possibile soluzione della vertenza già nelle prossime settimane”, ha dichiarato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso.
Il tavolo di aggiornamento è fissato per il prossimo 27 novembre, data in cui si attendono ulteriori sviluppi decisivi per il futuro occupazionale e produttivo dello stabilimento.
L'incontro al Ministero
"L’incontro tenutosi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) è stato globalmente propositivo.
Nel corso del confronto ministeriale relativo alla vertenza del sito di Statte dell’azienda HIAB, le organizzazioni sindacali registrano, da parte della società di scouting industriale VERTUS, l’apertura di alcune opzioni in corso di valutazione, derivanti da manifestazioni di interesse presentate da tre nuove aziende operanti nel settore metalmeccanico.
Le prime due aziende, attive nel comparto ecologico, si sono dichiarate disponibili a rilevare una parte del personale. La prima intende impiegare i lavoratori nel settore della produzione di compattatori per rifiuti , la seconda nella produzione di macchine per spurghi, con sede operativa nel territorio.
La terza azienda ha espresso un interesse limitato esclusivamente a carpentieri e saldatori, da impiegare come trasfertisti presso i propri cantieri territoriali.
Tra i prossimi passaggi cruciali, resta da affrontare la delicata questione dell’immobile, di proprietà privata: sarà necessario verificare se esistano margini di accordo e mediazione. Parallelamente, proseguirà la valutazione di altri capannoni, oggetto di dismissione negli anni passati, situati all’interno delle aree di crisi complessa.
Inoltre, la Regione Puglia – attraverso la Task Force coordinata da Leo Caroli – ha manifestato un’attenzione particolare verso le possibilità concrete di reindustrializzazione e di ricollocazione dell’intero organico. Si apre così una quarta ipotesi auspicabile, consistente in un contatto con un potenziale interlocutore industriale interessato ad acquisire l’intero bacino occupazionale.
Secondo quanto esposto dalla stessa Task-Force regionale, tutte e tre le aziende sono state valutate come realtà industriali solide e in forte espansione, sia sul piano produttivo sia sotto il profilo economico-finanziario. Nelle prossime settimane, ciascuna di esse elaborerà un piano industriale e di fattibilità da sottoporre all’azienda.
Con tutte le parti interessate è già stato sottoscritto, come previsto dalla procedura, un patto di riservatezza utile a garantire il prosieguo del confronto e della trattativa.
Le OO.SS., in attesa degli approfondimenti necessari e nel prioritario spirito di una reale reindustrializzazione che garantisca la ricollocazione e la continuità lavorativa di tutti i lavoratori, 'chiedono con forza che l’azienda HIAB metta a disposizione un ulteriore incentivo economico'. Tale misura dovrebbe risarcire adeguatamente il danno subito dai lavoratori e contribuire concretamente al finanziamento dei nuovi progetti di industrializzazione.
Si sottolinea con fermezza che 'il fattore tempo non è affatto trascurabile' data la pressione delle imminenti scadenze: 'è necessario agire con rapidità ed efficacia'.
Il Ministero del MIMIT, riconoscendo la rilevanza del caso HIAB, ha dichiarato che la vertenza rientra tra le priorità del proprio Dicastero. A tale scopo, si è impegnato a seguire un preciso cronoprogramma, che prevede incontri diretti con le aziende interessate nei prossimi giorni, con l’obiettivo di dare una risposta concreta e stabile in termini occupazionali, e di vigilare affinché non vi siano intenti speculativi in atto.
Tutto ciò apre uno spiraglio di prospettiva, fortemente preteso dalle OO.SS., le quali – insieme alle parti coinvolte – hanno concordato un aggiornamento per il 'prossimo 27 novembre' al fine di verificare l’effettivo stato di avanzamento della situazione".
È quanto si legge in un comunicato unitario di Fim, Fiom e Uilm.
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