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Andria

«Ti devo frantumare tutto»: tre arresti per estorsioni con metodo mafioso

Operazione della Polizia di Stato. La Direzione Distrettuale Antimafia di Bari ha disposto il carcere per tre presunti esponenti del clan Pesce/Pistillo. Le indagini partite dall’esplosione di un ordigno nel 2023 ricostruiscono richieste estorsive nei confronti di almeno 4 imprenditori

La Questura della Bat

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ANDRIA - La Polizia di Stato, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, ha eseguito stamattina un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Bari nei confronti di tre uomini andriesi ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione consumata e tentata aggravata dal metodo mafioso, nonché di detenzione e porto illegale di armi e materiale esplodente in luogo pubblico.

L’operazione è stata condotta dal Servizio Centrale Operativo – Sezione Investigativa di Bari insieme alla Squadra Mobile di Barletta Andria Trani. I destinatari del provvedimento, di età compresa tra 34 e 38 anni, due dei quali già detenuti per altre cause, sono indicati dalla pubblica accusa come figure di vertice riconducibili al clan Pesce/Pistillo operante sul territorio.

Secondo gli investigatori, le indagini hanno preso impulso dall’esplosione di un ordigno rudimentale collocato nel marzo 2023 davanti al portone dell’abitazione di una delle vittime. A partire da quell’episodio, le attività tecniche e i riscontri hanno permesso di ricostruire una serie di richieste estorsive rivolte ad almeno 4 imprenditori locali, attivi in settori diversi dell’economia cittadina.

Le vittime, riferiscono gli inquirenti, non hanno denunciato per il timore suscitato dalle minacce e dalle violenze ripetute. Dalle intercettazioni emerge, spiegano gli investigatori, un chiaro intento intimidatorio e la rivendicazione di un potere di controllo capace di impedire ogni forma di reazione: in alcune conversazioni gli indagati prospettavano alla vittima la concreta impossibilità di lavorare in caso di mancato pagamento; in altri passaggi si registrano frasi di aperta violenza come “non ti ho fatto niente ancora…già vai zoppo” e “la testa te la tiro”, testimonianze che la Procura ritiene sintomatiche dell’aggravante mafiosa.

La Direzione Distrettuale Antimafia ricorda che nei confronti di soggetti ritenuti esponenti del medesimo gruppo erano già stati adottati provvedimenti cautelari nell’ottobre 2023, a seguito di un’accertata escalation di episodi violenti sul territorio di Andria.

Le indagini proseguono per definire con precisione ruoli e responsabilità e per verificare l’eventuale estensione delle condotte contestate ad altri episodi criminali.

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