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Taranto
20 Ottobre 2025 - 08:31
Bollette di luce e gas
TARANTO - Avrebbero simulato 196 contratti di fornitura di luce e gas a nome di ignari cittadini per ottenere provvigioni indebite, eludendo i controlli della società energetica Iberdrola Clienti srl. Ora, per quei fatti, 16 persone rischiano di finire a processo. La Procura di Taranto ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli indagati, accusati a vario titolo di associazione per delinquere, truffa e sostituzione di persona.
Le indagini, condotte tra febbraio 2021 e giugno 2022, hanno portato alla luce un sistema ben organizzato. Al centro della presunta frode ci sarebbe la subagenzia di rappresentanza di prodotti energetici che, con contratto regolare, operava per Iberdrola su tutto il territorio nazionale. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la struttura avrebbe avuto un ruolo chiave nel reclutamento dei venditori e nella gestione delle pratiche.
A rispondere del reato di associazione a delinquere sono i vertici della subagenzia, ossia l’amministratore unico, il direttore commerciale e formatore degli agenti, e l’amministratore di fatto. Le loro funzioni sarebbero state determinanti nell’organizzare un sistema di procacciamento fraudolento dei contratti.
Gli agenti, muniti di tesserini con numero identificativo personale, avrebbero utilizzato dati anagrafici e numeri di telefono di ignari cittadini, predisponendo moduli di adesione con firme false. Per superare i controlli di qualità previsti da Iberdrola, il gruppo avrebbe ideato anche un espediente: durante la “check call” – la telefonata di verifica della sottoscrizione – fornivano contatti telefonici di complici che confermavano falsamente la volontà di aderire all’offerta.
Secondo la Procura, il sistema avrebbe permesso agli indagati di intascare provvigioni non dovute per oltre 37 mila euro, a danno della società energetica. Le finte attivazioni hanno coinvolto quasi 200 utenze, tra privati e imprese, distribuite in varie regioni italiane.
Tra gli indagati figurano tre tarantini, un grottagliese e altre persone residenti a Lecce, Torino, Napoli e Venezia. Dopo la chiusura delle indagini preliminari, l’accusa ritiene che sia il dibattimento a dover chiarire le responsabilità individuali.
Il caso, emerso lo scorso all'inizio di gennaio 2025 con la conclusione delle indagini, rappresenta una delle più articolate inchieste pugliesi recenti nel settore delle falsificazioni contrattuali per forniture energetiche, un fenomeno che negli ultimi anni ha interessato diverse società di vendita, spingendo le autorità a rafforzare i controlli contro le frodi nel mercato dell’energia.
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