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Latiano in festa
19 Ottobre 2025 - 15:45
San Bartolo Longo - foto del Santuario di Pompei
ROMA – Con una solenne celebrazione in piazza San Pietro, Papa Leone XIV ha proclamato sette nuovi santi della Chiesa cattolica, tra cui Bartolo Longo, figlio di Latiano, in provincia di Brindisi. Una giornata storica per la comunità pugliese e per il mondo cattolico, che vede così elevato agli altari il laico che dedicò la sua vita alla diffusione del culto del Rosario e alla carità verso gli ultimi.
Nel corso della cerimonia, alla quale hanno partecipato circa 55 mila fedeli, il Pontefice ha pronunciato la formula canonica: “Li iscriviamo nell’albo dei santi, stabilendo che in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati”. Tra i nuovi santi figurano anche suor Maria Troncatti, suor Vincenza Maria Poloni, Peter To Rot della Papua Nuova Guinea, Ignazio Choukrallah Maloyan, martire del genocidio armeno del 1915, e i venezuelani José Gregorio Hernández e Maria del Monte Carmelo Rendiles Martínez.
Alla celebrazione era presente anche una delegazione italiana guidata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dal Presidente della Camera Lorenzo Fontana.
Durante l’omelia, Papa Leone XIV ha indicato i nuovi santi come esempio di fede autentica: “Oggi stanno davanti a noi sette testimoni che, con la grazia di Dio, hanno mantenuto accesa la lampada della fede e sono diventati essi stessi luce di Cristo. Rispetto a ogni conquista materiale o culturale – ha sottolineato – la fede eccelle, perché senza di essa ogni bene perde significato.”
Il Papa ha descritto i nuovi santi come “uomini e donne autentici, non eroi o paladini di un ideale”, ricordando i martiri Maloyan e To Rot, le missionarie Troncatti e Poloni, le fondatrici Rendiles Martínez e Poloni, e i benefattori Longo e Hernández, “cuori ardenti di devozione e di amore per l’umanità”.
Nato il 10 febbraio 1841, Bartolo Longo rappresenta una delle figure più luminose della fede pugliese. Dopo aver studiato Giurisprudenza a Napoli, dove si avvicinò al mondo dello spiritismo e si allontanò dalla fede, la sua vita cambiò radicalmente grazie all’incontro con il professor Vincenzo Pepe e il domenicano padre Alberto Radente, che lo aiutarono a ritrovare Dio.
Da quel momento, la sua conversione fu totale. Insieme alla moglie Marianna Farnararo De Fusco, conosciuta grazie a Santa Caterina Volpicelli, decise di dedicarsi interamente alla carità e alla diffusione del culto mariano. Nel 1872 si stabilì nella Valle di Pompei, dove sentì la chiamata che avrebbe segnato la sua vita: “Se propaghi il Rosario, sarai salvo.”
Iniziò così l’opera che avrebbe trasformato Pompei in un centro spirituale mondiale. Catechizzò i contadini, ricostruì la chiesetta del Santissimo Salvatore e, su consiglio del vescovo di Nola, decise di erigere un nuovo santuario dedicato alla Madonna del Rosario. Il 13 novembre 1875 arrivò la prodigiosa immagine della Vergine e, l’anno successivo, l’8 maggio 1876, fu posta la prima pietra del tempio.
Bartolo Longo scrisse la pratica dei “Quindici Sabati”, promosse la recita del Rosario e compose la Supplica alla Vergine del Rosario, che il 14 ottobre 1883 fu recitata da 20 mila pellegrini riuniti a Pompei. Fondò anche il periodico “Il Rosario e la Nuova Pompei” e diede vita a un vero e proprio polo di opere sociali, anticipando la sensibilità cattolica che sarà poi espressa dalla Rerum Novarum.
Grazie al suo impegno sorsero case per gli operai, un ospedale, un telegrafo, una stazione ferroviaria e persino un osservatorio meteorologico e geodinamico. Nel 1887 fondò l’Orfanotrofio Femminile e, nel 1892, l’Ospizio per i figli dei carcerati, retto dal 1907 dai Fratelli delle Scuole Cristiane. L’anno successivo vennero accolte anche le figlie dei detenuti, affidate alle Suore Domenicane Figlie del Santo Rosario di Pompei, congregazione che lo stesso Longo fondò nel 1897.
Il 5 maggio 1901 fu inaugurata la facciata della Basilica della Madonna del Rosario, costruita con il contributo di fedeli provenienti da tutto il mondo e dedicata alla Pace Universale.
Dopo la morte della moglie, avvenuta il 9 febbraio 1924, Bartolo Longo si spense il 5 ottobre 1926, a 85 anni. Pio XI gli conferì il titolo di Cavaliere di Gran Croce del Santo Sepolcro, mentre due anni dopo Pompei fu riconosciuta come Comune autonomo, segno concreto dell’eredità lasciata dal suo fondatore.
La beatificazione di Bartolo Longo fu celebrata da Giovanni Paolo II il 26 ottobre 1980. Dopo oltre quarant’anni, Papa Francesco, il 25 febbraio 2025, ha approvato il decreto per la sua canonizzazione, oggi divenuta realtà con la solenne proclamazione di Papa Leone XIV.
Per la sua città natale, Latiano, è un giorno di orgoglio e devozione, nel segno di un santo che ha saputo trasformare la propria fragilità in un’opera di fede e giustizia sociale destinata a segnare la storia della Chiesa.
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