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Bari

“Il fotovoltaico selvaggio minaccia l’agricoltura e il futuro dei nostri campi”

Il presidente di Alpaa Puglia Antonio Macchia denuncia l’avanzata incontrollata degli impianti a terra sui suoli agricoli fertili. “Serve una transizione ecologica giusta, che non sacrifichi chi produce cibo e tutela il paesaggio”

Fotovoltaico, dissequestrati gli impianti

Fotovoltaico

BARI - Cresce la preoccupazione tra i piccoli produttori agricoli pugliesi per il rapido e disordinato diffondersi degli impianti fotovoltaici a terra sui terreni agricoli. A lanciare l’allarme è l’Alpaa Puglia, attraverso una nota del presidente Antonio Macchia, che parla apertamente di “deriva energetica” e di un rischio concreto di snaturare il paesaggio rurale e di svuotare di significato il lavoro degli agricoltori.

Secondo Macchia, ciò che sta accadendo in molte zone della regione è una trasformazione silenziosa ma profonda, che sta cancellando produzioni agricole di pregio, posti di lavoro e identità culturale. “Le campagne – afferma – non possono essere ridotte a distese di pannelli solari, come se fossero aree industriali. Il nostro compito è difendere il valore agricolo e ambientale del territorio.”

L’associazione sottolinea di sostenere pienamente la transizione ecologica e lo sviluppo delle energie rinnovabili, ma ribadisce la contrarietà a ogni forma di speculazione energetica. “La transizione sì, ma non sulla pelle degli agricoltori – precisa Macchia –. Il futuro dell’agricoltura non può essere sacrificato sull’altare del profitto.”

L’Alpaa Puglia distingue con chiarezza tra il fotovoltaico invasivo e l’agrovoltaico, definito come un modello virtuoso di integrazione tra produzione agricola ed energia rinnovabile. In questa prospettiva, gli impianti possono convivere con le coltivazioni e contribuire a ridurre i costi energetici, promuovendo comunità energetiche agricole in cui i produttori tornino protagonisti.

Macchia invita le istituzioni a mettere in campo una strategia chiara e sostenibile per il rilancio del settore primario, puntando su innovazione di filiera, tutela della biodiversità, valorizzazione del biologico e sostegno alle aree interne. Fondamentale, sottolinea, è il sostegno ai piccoli produttori, che rappresentano circa l’80% del tessuto agricolo regionale e garantiscono il presidio ambientale e culturale del territorio.

“È il momento di dire basta al consumo di suolo agricolo fertile – conclude il presidente dell’Alpaa –. Il fotovoltaico va collocato su tetti, capannoni, aree dismesse ed edifici pubblici, non nei campi coltivati. Solo così si potrà realizzare una vera integrazione tra energia pulita e agricoltura sostenibile. Difendere la terra – ricorda Macchia – è un dovere, coltivarla è libertà, renderla protagonista del futuro è la sfida di tutta la Puglia.”

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