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Il fatto

Pesca delle vongole, Lollobrigida: “Deroga di cinque anni è una vittoria per l’Italia e per l’Adriatico”

Il Parlamento europeo approva l’estensione della misura che consente di raccogliere vongole da 22 millimetri invece dei 25 previsti dalle norme UE. Il ministro parla di “successo fondato su basi scientifiche solide”

Le vongole italiane

Le vongole italiane

BARI - Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida ha salutato come una “grande vittoria per i pescatori italiani” la decisione della commissione Pesca del Parlamento europeo, che ha votato a favore della deroga quinquennale sulla misura minima delle vongole pescabili nel mare Adriatico.

Il provvedimento consente all’Italia di continuare a prelevare vongole con un calibro minimo di 22 millimetri, in deroga ai 25 millimetri previsti dalle regole comunitarie, per un periodo aggiuntivo di cinque anni.

“È un’ottima notizia per il nostro settore – ha dichiarato Lollobrigida –. I fattori ambientali italiani rallentano naturalmente la crescita delle vongole e consentire la pesca di esemplari leggermente più piccoli non mette in pericolo la specie, né compromette l’equilibrio dei nostri mari, che restano floridi e produttivi”.

Il ministro ha sottolineato che la richiesta italiana è stata accompagnata da documentazioni scientifiche approfondite, in grado di dimostrare l’assenza di rischi biologici e ambientali. “A sostegno della nostra posizione – ha spiegato – abbiamo presentato basi scientifiche solide che hanno convinto la maggioranza della commissione: 22 membri hanno votato a favore della deroga, contro 3 contrari”.

Per Lollobrigida, il voto rappresenta “un riconoscimento al lavoro e alla serietà del comparto della pesca italiana”, ma anche un segnale di attenzione verso le difficoltà concrete affrontate dai pescatori dell’Adriatico, impegnati ogni giorno a garantire qualità e sostenibilità nella raccolta dei molluschi.

“Questa decisione – ha concluso il ministro – assicura continuità e serenità a centinaia di imprese e famiglie che vivono di pesca. L’Italia ha dimostrato ancora una volta che, con la forza dei dati e del dialogo, è possibile ottenere risultati concreti in Europa a tutela del nostro mare e della nostra economia costiera”.

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