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Taranto

Caso nave Drea, Casartigiani attacca: “Serve una scelta coraggiosa per lavoro e ambiente”

L’associazione degli artigiani denuncia l’immobilismo sulle bonifiche portuali e chiede che l’ex traghetto Moby venga risanato a Taranto da imprese locali

Caso nave Drea, Casartigiani attacca: “Serve una scelta coraggiosa per lavoro e ambiente”

La nave Drea, il Traghetto all'amianto nel porto di Taranto

TARANTO - La vicenda della nave Drea è l’esempio concreto di come gran parte delle opportunità economiche e produttive per la crescita di Taranto dipendano quasi esclusivamente da indirizzi politici che nulla hanno a che fare con gli interessi reali della città e con la tutela dell’ambiente.

A dirlo in una nota è Casartigiani Taranto che “non comprende i motivi per cui siano state tratte alcune conclusioni, per cui è stato decretato che l’ex traghetto della Moby non dovesse essere bonificato nel Porto di Taranto. A peggiorare ulteriormente il quadro di incertezza hanno contribuito le notizie diffuse in maniera distorta, che hanno alimentato false convinzioni sulla presunta pericolosità della nave, condizione del tutto infondata. La presenza di amianto a bordo della Drea è infatti limitata al rivestimento delle cabine e la bonifica è pienamente gestibile in sicurezza, senza alcun rischio ambientale, se effettuata da personale specializzato”.

Per questo motivo l’associazione datoriale sostiene che “la nave Drea possa e debba essere bonificata nel porto di Taranto, da aziende tarantine qualificate, per generare lavoro e restituire dignità al territorio. L’ex traghetto della compagnia Moby, fermo ormai da tempo in porto, è l’emblema di un sistema che preferisce l’immobilismo alla concretezza”.

Secondo Giacinto Fallone, rappresentante degli autotrasportatori di Casartigiani Taranto, non può e non deve diventare il parcheggio dei rottami d’Italia: «Ogni nave abbandonata, ogni struttura dimenticata rappresenta un’occasione persa per il lavoro, la crescita e la bonifica ambientale. La sicurezza si garantisce con la bonifica, non con l’abbandono».

L’associazione degli artigiani tarantini chiede chiarimenti sulle reali motivazioni che hanno spinto le istituzioni a bloccare la bonifica della nave e a rinunciare a un intervento che avrebbe potuto garantire sicurezza, occupazione e valorizzazione delle imprese locali. Casartigiani Taranto invita quindi le istituzioni locali a una riflessione: «Abbiamo più volte manifestato la nostra disponibilità a collaborare con le istituzioni, ma pretendiamo la stessa serietà e trasparenza, orientate agli interessi della comunità e non solo alla tutela dei propri interessi. Taranto ha bisogno di lavoro vero, imprese sane e scelte coraggiose: bonificare la Drea significa ridare fiducia alla città, valorizzare le professionalità locali e dimostrare che la tutela dell’ambiente può e deve andare di pari passo con lo sviluppo» ha concluso.

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