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L'analisi
15 Ottobre 2025 - 15:02
La proteste pro-Pal a Udine
Ormai è consuetudine a cui non vogliamo arrenderci. Si indice una manifestazione, viene autorizzato un corteo con un percorso definito, poi un gruppo di manifestanti, spesso mascherati ed armati di bastoni, si muove per scontrarsi con le forze dell'ordine. Ogni occasione è buona. Ogni occasione è un pretesto per creare violenza. E' questo l'obiettivo! Non sarà di tutti i manifestanti, ne siamo certi, ma chi indice cortei e manifestazioni deve sapere che di fatto si presta a questa inaccettabile condizione.
Siamo per difendere il diritto a manifestare, ma non permetteremo mai che la violenza vinca calpestando i valori di Libertà e Democrazia.
Un tempo, che forse Maurizio Landini in particolare non ha vissuto, il sindacato era capace di portare in piazza milioni di lavoratori. Era un sindacato rappresentativo ed autorevole. Era un sindacato organizzato e capace di garantire, con un adeguato ed efficiente servizio d'ordine, le ragioni dei manifestanti, isolando estremismi e strumentalizzazioni che nuocevano alle loro ragioni! Oggi purtroppo non è più così e questo non giova a chi vorrebbe manifestare le proprie legittime rivendicazioni.
A pagare il prezzo maggiore sono i cittadini, i commercianti, che vedono colpire irragionevolmente i loro beni e soprattutto vengono colpiti i lavoratori delle forze dell'ordine che difendono la sicurezza di tutti noi.
"Quando ieri avete fatto a botte coi poliziotti, io simpatizzavo coi poliziotti. Perché i poliziotti sono figli di poveri". Sono le parole di Pier Paolo Pasolini che all’indomani degli scontri di Valle Giulia, a Roma (1° marzo 1968) si schiera con i poliziotti contro gli studenti. "Avete facce di figli di papà. Vi odio come odio i vostri papà. Buona razza non mente. Avete lo stesso occhio cattivo. Siete pavidi, incerti, disperati (benissimo!) ma sapete anche come essere prepotenti, ricattatori, sicuri e sfacciati: prerogative piccolo-borghesi, cari....
I giornali di quel tempo passarono la notizia quasi sotto silenzio, mentre nella poesia, lunghissima e forse per questo scarsamente approfondita, si esprimono concetti che oggi tornano attuali.
In quei giorni accadeva di tutto: dall’attentato a Robert Kennedy, alla vittoria dell’Italia negli europei di calcio due a zero contro la Jugoslavia...
Ieri hanno manifestato contro il match di qualificazione ai Mondiali Italia-Israele “Non guardate la partita. Boicottate Israele". Un messaggio inequivocabile: "chi gioca mentre si commettono crimini di guerra, gioca dalla parte sbagliata della storia”.
Ma le competizioni sportive, ad ogni livello devono rappresentare un valore irrinunciabile contro ogni divisione perché, dimostrano come persone da tutto il mondo possano unirsi pacificamente e superare le divisioni politiche e culturali.
Ieri l'Italia ha vinto sul terreno di gioco, al di fuori di esso nella città di Udine come in altre realtà, ha perso sul terreno di uno scontro pregiudiziale e strumentale.
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