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I dati

In Puglia la spesa per il cibo tra le più basse d’Italia: solo 455 euro al mese per famiglia

Secondo Coldiretti, le famiglie pugliesi riducono ancora il budget alimentare, ma cresce la fiducia nei mercati contadini e nei prodotti locali. Lanciata la campagna “No fake in Italy” per la trasparenza sull’origine del cibo

Una tavola imbandita in un agriturismo pugliese - archivio

Enogastronomia pugliese- archivio

BARI - La Puglia è tra le regioni italiane dove si spende meno per il cibo. Le famiglie pugliesi destinano in media 455 euro al mese all’acquisto di generi alimentari e bevande, un dato in ulteriore calo rispetto ai 464 euro del 2023, come evidenzia Coldiretti Puglia sulla base dell’ultimo report Istat sui consumi delle famiglie 2024.

Il quadro tracciato descrive un territorio dove il potere d’acquisto continua a diminuire, nonostante il costo della vita sia più contenuto rispetto al Nord Italia. In Puglia, infatti, la spesa mensile complessiva per famiglia è poco superiore ai 2.000 euro, praticamente la metà dei 3.584 euro registrati in Trentino-Alto Adige, regione in cima alla classifica nazionale.

L’inflazione e l’aumento dei prezzi hanno spinto sempre più consumatori a rivolgersi ai mercati contadini e ai prodotti del territorio. Secondo i dati Coldiretti, il 64% dei pugliesi ha fatto acquisti nel corso del 2024 in un mercato di Campagna Amica, segnando un record di partecipazione e fiducia nel prodotto a chilometro zero.

A motivare la scelta è soprattutto la ricerca di sicurezza e trasparenza. Per il 73% degli intervistati, acquistare direttamente dagli agricoltori è la forma più sicura di approvvigionamento alimentare. Seguono i mercati rionali con il 69%, i negozi di vicinato con il 56% e, più distanti, supermercati e ipermercati con il 48%. Solo il 19% degli italiani dichiara di fidarsi del cibo acquistato sul web.

Per garantire la tracciabilità dei prodotti e tutelare i consumatori, Coldiretti ha lanciato la campagna “No fake in Italy”, una mobilitazione per una legge europea di iniziativa popolare che renda obbligatoria l’indicazione dell’origine su tutti i prodotti alimentari venduti nell’Unione europea. Le firme possono essere raccolte nei mercati contadini di Campagna Amica e negli uffici Coldiretti, oltre che online con l’hashtag #nofakeinitaly.

Il sistema agroalimentare pugliese resta un pilastro dell’economia regionale, con oltre 100 mila aziende agricole e stalle, più di 5 mila imprese di trasformazione alimentare e una rete diffusa di supermercati, negozi e mercati contadini. Coldiretti sottolinea la necessità di accordi di filiera tra imprese agricole e industriali, che garantiscano prezzi equi e sostenibili, nel rispetto della legge contro le pratiche sleali e le speculazioni.

Secondo i dati Istat elaborati da Coldiretti, la Puglia con i suoi 455 euro mensili si colloca tra le regioni con la spesa alimentare più bassa del Paese, superata solo dalla Sardegna (390 euro). In cima alla classifica si trovano invece Campania (625 euro), Sicilia (599 euro) e Calabria (585 euro), mentre la media nazionale è pari a 532 euro al mese.

Un divario che fotografa le disuguaglianze territoriali ma anche una nuova consapevolezza: in Puglia si spende meno, ma si sceglie meglio, privilegiando la qualità e la provenienza dei prodotti che finiscono sulle tavole.

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