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Taranto

“Il Governo non lasci soli i precari della Giustizia. Stabilizzazione subito per gli addetti dell’Ufficio per il processo”

Egidio Albanese, presidente de “La Voce di Taranto” e candidato al Consiglio regionale con Decaro Presidente interviene a sostegno dei lavoratori. “Non si può costruire la modernizzazione della giustizia sulla precarietà di chi la fa funzionare”

Egidio Albanese

Egidio Albanese

TARANTO - Egidio Albanese, avvocato tarantino, presidente dell’associazione “La Voce di Taranto” e candidato al Consiglio regionale della Puglia nella lista Decaro Presidente, ha espresso la sua solidarietà ai lavoratori precari dell’Ufficio per il processo di Taranto, protagonisti di una nuova giornata di astensione dal lavoro per denunciare l’incertezza del loro futuro occupazionale.

Il grido di queste lavoratrici e di questi lavoratori non può restare inascoltato – ha dichiarato Albanese –. Dopo lo sciopero del 16 settembre, la loro protesta continua per chiedere una soluzione a una condizione diventata ormai insostenibile”.

L’avvocato ha puntato il dito contro l’esecutivo nazionale, accusato di non aver dato risposte concrete: “Il Governo deve garantire la stabilizzazione di tutto il personale assunto a tempo determinato nell’ambito del PNRR. Parliamo di circa 12.000 addetti, molti dei quali operano negli uffici giudiziari di Taranto. Queste persone chiedono solo una cosa: certezza e dignità. Non si può pensare di rendere efficiente la giustizia italiana poggiandola sul lavoro precario di chi ogni giorno contribuisce al suo funzionamento”.

Albanese ha inoltre denunciato come le promesse iniziali si siano rivelate vuote, sottolineando che solo la metà dei lavoratori coinvolti potrà contare su una prospettiva stabile, mentre gli altri rischiano di essere esclusi nonostante il ruolo decisivo svolto nella riduzione dell’arretrato giudiziario e nel miglioramento dei tempi dei procedimenti.

“La giustizia – ha proseguito – ha bisogno di queste professionalità anche dopo la fine del Pnrr. Le loro competenze e la loro dedizione rappresentano un patrimonio che lo Stato non può disperdere. Serve una scelta politica di visione, capace di investire sul capitale umano e sulla qualità del servizio pubblico, garantendo ai cittadini un sistema giudiziario efficiente, rapido e accessibile”.

Nella parte conclusiva del suo intervento, Albanese ha ribadito l’impegno personale a portare la questione anche nell’agenda politica regionale: “La stabilizzazione dei precari della giustizia è una questione di giustizia essa stessa. Nessuna riforma può essere credibile se non parte dal riconoscimento dei diritti dei lavoratori pubblici. In Puglia, come nel resto d’Italia, serve una battaglia di dignità e di rispetto per chi ogni giorno contribuisce al buon funzionamento delle istituzioni”.

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