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Bari

Stretta sui locali fuori norma: 19 richieste respinte e un’attività chiusa a Poggiofranco

La Polizia Locale fa il punto sui controlli dopo i primi quattro mesi di applicazione del nuovo Regolamento comunale per la somministrazione di alimenti e bevande. Solo 12 le autorizzazioni concesse

Il Palazzo di Città di Bari

Il Palazzo di Città di Bari

BARI - Nei primi quattro mesi di applicazione del nuovo Regolamento comunale sulle attività di somministrazione di alimenti e bevande, entrato in vigore lo scorso 16 giugno, il Comune di Bari ha intensificato i controlli sulle nuove aperture, con l’obiettivo di verificare il rispetto delle norme previste nelle aree sottoposte a tutela o elevata tutela.

Il bilancio, reso noto dal settore Polizia Annonaria, Ecologia e Attività produttive, conferma la linea rigorosa dell’amministrazione cittadina. Dall’entrata in vigore del provvedimento, sono state respinte 19 istanze di nuove aperture o ampliamenti di esercizi già esistenti in aree vincolate, presentate attraverso SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività), non più valida secondo la nuova disciplina. Le autorizzazioni rilasciate, invece, sono state 12, tutte conformi ai criteri stabiliti dal regolamento.

Il documento, approvato dal Consiglio comunale, ha introdotto un sistema di autorizzazione preventiva in sostituzione della semplice segnalazione, imponendo ai titolari di attività la presentazione di autocertificazioni, planimetrie e cartografie per ogni richiesta di apertura, trasferimento o ampliamento nelle aree vincolate. L’obiettivo è garantire il pieno rispetto della normativa europea e nazionale in materia di liberalizzazione delle attività economiche e tutela della concorrenza, preservando al tempo stesso le zone di pregio storico, architettonico e paesaggistico della città.

La Polizia Locale, su impulso del settore Attività produttive, ha proseguito i controlli per individuare esercizi commerciali in posizione irregolare rispetto alle nuove disposizioni. L’ultimo intervento ha riguardato un locale nel quartiere Poggiofranco, dove i titolari avevano presentato una SCIA prima dell’inaugurazione, dichiarando di essere in regola con i requisiti richiesti. Le verifiche successive, tuttavia, hanno accertato l’assenza dei titoli relativi all’agibilità dei locali, determinando l’emanazione di un’ordinanza di cessazione dell’attività, pubblicata sull’Albo pretorio del Comune di Bari.

Per poter riaprire, l’esercizio dovrà presentare una nuova richiesta di autorizzazione e dimostrare il possesso di tutti i requisiti previsti dal regolamento. Le false dichiarazioni comportano non solo la revoca del titolo, ma anche la segnalazione all’autorità giudiziaria.

Il Comune ricorda inoltre che i controlli continueranno anche sui locali già autorizzati, per verificare il mantenimento dei requisiti necessari. Qualsiasi modifica strutturale o gestionale che determini la perdita anche di uno solo dei criteri stabiliti dalla normativa potrà portare alla revoca immediata dell’autorizzazione.

Con l’applicazione del nuovo regolamento, Bari mira a tutelare il decoro urbano e a garantire una crescita equilibrata del settore della ristorazione e delle attività artigianali alimentari, salvaguardando al contempo legalità, sicurezza e qualità degli spazi pubblici.

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