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Il confronto
14 Ottobre 2025 - 15:06
Il convegno Taranto dopo il carbone
TARANTO - La città jonica torna protagonista nel dibattito nazionale sulla transizione ecologica dell’industria pesante. venerdì 17 ottobre, dalle 8.45 alle 13.45, nell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico “A. Pacinotti”, Legambiente presenterà lo studio “Taranto dopo il carbone – Proposte per un futuro pulito: scenari di decarbonizzazione del siderurgico, fonti rinnovabili, lavoro”, elaborato in collaborazione con l’Università di Bari e sostenuto dall’European Climate Foundation.
La ricerca propone una trasformazione radicale del polo siderurgico tarantino verso la completa decarbonizzazione, tracciando un percorso che unisca salute, ambiente e occupazione. Per l’associazione ambientalista, la rapida conversione dell’acciaieria rappresenta “l’unica strada per salvaguardare i cittadini e garantire un futuro sostenibile al territorio”.
Gli autori del lavoro sono Pasquale Cavaliere, professore di Metallurgia all’Università del Salento e vincitore del Premio Williams 2025 dell’Institute of Materials, Minerals and Mining di Londra, Alex Sorokin, ingegnere esperto in pianificazione energetica e fonti rinnovabili, e Lidia Greco, professoressa ordinaria di Sociologia economica e del lavoro all’Università di Bari, che coordina l’intero progetto.
Accanto a loro, hanno collaborato Luca Antonazzo, sociologo specializzato nelle trasformazioni del lavoro legate alla digitalizzazione e all’industria 4.0, e Luca Novelli, dottorando in Scienze Politiche all’Università di Milano e autore del volume “Prometeo sullo Jonio” pubblicato dalla Fondazione Feltrinelli. Per Legambiente, lo studio è stato seguito da Lunetta Franco e Maria Maranò, figure di riferimento nelle politiche di sostenibilità.
Il documento affronta tre assi principali: tecnologia, energia e lavoro. Analizza gli scenari di riconversione del siderurgico, i modelli energetici alternativi basati su idrogeno e rinnovabili e le conseguenze sociali della transizione ecologica. L’obiettivo è dimostrare che la decarbonizzazione rapida e totale può salvare posti di lavoro e migliorare la qualità della vita a Taranto.
L’evento sarà aperto dai saluti della dirigente scolastica Giovanna Santoro e da un videomessaggio del ministro Adolfo Urso, titolare del dicastero delle Imprese e del Made in Italy. Seguiranno gli interventi introduttivi di Lunetta Franco, presidente di Legambiente Taranto, e di Giulia Novati, analista del think tank “Ecco Climate”, che illustrerà “La strategia europea dell’acciaio: opportunità e problematiche”.
A partire dalle 9.45, i protagonisti dello studio presenteranno i risultati del lavoro: Pasquale Cavaliere parlerà di “acciaio verde e sfide produttive”, Alex Sorokin di “sostituzione delle fonti fossili con energie rinnovabili”, e Lidia Greco di “impatto sociale e occupazionale della transizione ecologica”.
Alle 10.45, interverrà Carlo Gadaleta Caldarola, project manager di ARTI Puglia, per approfondire “lo sviluppo della filiera dell’idrogeno nella regione”, un tassello chiave per la riconversione energetica del Mezzogiorno.
Dalle 11, una tavola rotonda moderata da Maria Maranò della Segreteria nazionale di Legambiente metterà a confronto istituzioni, sindacati e imprese. Tra i relatori figurano Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, Piero Bitetti, sindaco di Taranto, Valerio D’Alò (FIM CISL), Guglielmo Gambardella (UILM), Loris Scarpa (FIOM CGIL), Fabio Greco (CONFAPI Taranto), Salvatore Toma (CONFINDUSTRIA Taranto), Valentina Onorato (Vestas), Gianfranco Palmisano (Presidente della Provincia di Taranto) e Daniela Salzedo, presidente di Legambiente Puglia.
La parte finale dell’incontro sarà riservata alle domande del pubblico e alle repliche dei relatori, con la chiusura dei lavori prevista per le 13.45.
Con questo appuntamento, Legambiente e il mondo accademico rilanciano la sfida della transizione verde nel cuore del Mezzogiorno, indicando una via concreta per trasformare la più grande acciaieria d’Europa in un laboratorio di innovazione sostenibile. Taranto, simbolo delle contraddizioni industriali italiane, si prepara così a scrivere una nuova pagina di rinascita ambientale, economica e sociale.
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