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Elezioni regionali

Confartigianato Taranto: “La sfida è costruire un futuro diffuso, vivo e sostenibile”

L’appello dell’associazione agli aspiranti governatori e consiglieri: basta slogan, servono scelte concrete su formazione, transizione, rigenerazione urbana e reti d’impresa. “Taranto non è un problema: è un’opportunità da liberare”

Una veduta aerea di Taranto

Una veduta aerea di Taranto

TARANTO – Poco più di un mese separa la Puglia dal voto regionale e, mentre si moltiplicano promesse e programmi, Confartigianato Taranto mette a terra una richiesta netta: guardare alla città con coraggio e concretezza, superando gli slogan per una visione realizzabile di sviluppo. L’obiettivo è restituire a Taranto la normalità di una comunità viva e vivibile, capace di lavoro stabile e prospettive per i giovani, senza costringerli a partire.

Nel documento diffuso dall’associazione si sottolinea come il territorio abbia pagato a caro prezzo la dipendenza da un unico grande polo industriale, un modello “calato dall’alto” e rivelatosi un fallimento strutturale che da oltre 15 anni rende l’intero sistema vulnerabile. A questa fragilità, Confartigianato contrappone la forza di migliaia di piccole e medie imprese, artigiani e commercianti, innovatori spesso senza adeguato supporto, che ogni giorno tengono accesa la città.

La proposta è costruire un tessuto imprenditoriale diffuso, diversificato e sostenibile, capace di unire tradizione e tecnologia. “Servono strumenti per l’artigianato evoluto e per le PMI intelligenti”, è la linea indicata, insieme a un patto tra istituzioni, imprese e comunità che nasca dal basso e riconosca il valore delle filiere locali. La Regione è chiamata a passare dall’assistenzialismo all’ascolto: meno centralismo, più prossimità alla comunità produttiva tarantina.

Le priorità indicate al futuro governo regionale sono chiare: formazione, transizione ecologica e digitale delle imprese, rigenerazione urbana, promozione di reti d’impresa e filiere territoriali. Un impegno “stabile e concreto” che, nelle intenzioni dell’associazione, deve accompagnare l’economia reale e trasformare la vocazione del capoluogo jonico in crescita condivisa. “Taranto non va gestita come un problema, ma liberata come opportunità”, si legge nella nota.

“Abbiamo bisogno di crederci, tutti”, è l’appello: sommare la forza delle istituzioni, la visione delle imprese e la passione delle persone per un percorso comune. Confartigianato si dice pronta a fare la propria parte con idee e progetti, chiedendo alla politica responsabilità e coraggio per un futuro possibile e condiviso che tenga insieme Taranto e l’intera Puglia.

Nel testo c’è anche una definizione strategica della città: Taranto come “porta sul Mediterraneo”. Se riuscirà a intrecciare sviluppo, cultura e sostenibilità, potrà trainare la Puglia in Italia e nel mondo. Da qui il messaggio ai rappresentanti politici di ogni schieramento: non temete Taranto. Le cicatrici del passato non cancellano l’energia di una comunità che chiede di spiccare il volo. “Quando Taranto decolla, decolla tutta la Puglia”, conclude il documento, firmato dal segretario generale Fabio Paolillo.

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