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Taranto

Conoscere Don Minzoni, un prete scomodo

Un sacerdote amato dai concittadini, attivissimo nel sociale, che diventa bersaglio dell'odio politico

Conoscere Don Minzoni

Conoscere Don Minzoni

TARANTO - Da sempre nel mondo esistono le fazioni e le tifoserie, es. Guelfi e Ghibellini o bianchi contro neri, dove è molto più semplice schierarsi da una parte e combattere l’altra piuttosto che impegnarsi in opera di mediazione indirizzata alla Persona,  ben diversa dalla neutralità.

La neutralità ha in sé la non azione al contrario della mediazione che vede una parte attiva degli attori coinvolti. Una figura di testimonianza in tal senso è stata quella di don Giovanni Minzoni  che negli anni  degli scioperi socialisti seguiti  dalle violenze fasciste pone la sua attenzione ai giovani dell’epoca che lui definisce come una “primavera senza fiori”.

La Comunità M.A.S.C.I Taranto 5 vuol aprire una riflessione sul come far fiorire oggi la primavera ricordando l’operato di Don Minzoni e per questo organizza per il 17 ottobre 2025 alle ore 18.00 presso il Salone della Parrocchia San Nunzio Sulprizio un incontro sul sacerdote di frontiera

Nella sua vita di sacerdote educatore ha la consapevolezza che  la conoscenza del terreno sociale è la base per mettere in opera gli insegnamenti della Chiesa.

La sua priorità è formare delle coscienze solide e lo fa attraverso l’istituzione di  una biblioteca cattolica circolante e il doposcuola per aiutare i più deboli. Crea due circoli di Azione Cattolica: “Giosuè Borsi” maschile, e “Sacro Cuore” femminile. Riattiva, rendendola più adatta alle nuove necessità sociali, l’Opera Pia Liverani, destinata all’istruzione e educazione delle fanciulle e riorganizza, prevedendo la partecipazione delle operaie agli utili, in quanto comproprietarie dei macchinari. Costituisce cooperative di ex combattenti. Amplia il salone-teatro, che diventa anche, primo nella zona, sala cinematografica con proiezioni settimanali.

Riorganizza la filodrammatica con ragazzi e ragazze (cosa non molto scontata in quel momento storico), sì da poter mettere in scena testi più aderenti alla vita. E infine nell’aprile del 1923 fonda una sezione degli esploratori cattolici dell’ASCI (Associazione. Scout. Cattolici. Italiani)

E’ proprio l’affermazione dello scoutismo, che in pochi giorni iscrive tra le sue fila una settantina di giovani a fronte del clamoroso e contemporaneo insuccesso dell’associazione dei balilla, a costituire per il fascismo un’intollerabile provocazione sino al punto di decretare la sua uccisione nell’agosto dello stesso anno.

Natura generosa, aliena da calcoli e da compromessi, Giovanni Minzoni ha vissuto in un mondo dove il lavoro non era giustamente ricompensato e la fede non era molto sentita e praticata.

È andato verso gli altri, verso quei fedeli che da anni avevano disertato la parrocchia, con il solo intento di dividere con la famiglia degli umiliati sofferenze e ingiustizie.

E’ stato un protagonista della Chiesa Martire e del Silenzio, perché costretta a svolgere la sua opera in un clima di persecuzione. Oggi come ieri il nostro compito è valorizzare la crescita delle coscienze, costruire percorsi di confronto dove i fiori di primavera possano costruire una solidità etica ed una coscienza critica propositiva contro ogni forma di pensiero unico manipolatore che si incontri sia nella vita reale che virtuale.

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